Enti di Terzo Settore non commerciali: è valore sociale, non vendita!

«Il nuovo regime IVA per il Terzo Settore, che in assenza di interventi normativi entrerà in vigore dal 1° gennaio, rischia di causare la riduzione, se non addirittura la cancellazione, di numerose attività e servizi alla cittadinanza, senza per altro apportare nuove entrate per le casse dello Stato»: lo dicono dal Forum Nazionale del Terzo Settore che per questo, in vista della discussione della nuova Legge di Bilancio, ha lanciato al Governo e alle Istituzioni l’appello denominato “È valore sociale, non vendita. No alla partita Iva per le attività associative del Terzo Settore”

Parola IVA scritta con tre cubi«Il nuovo regime IVA per il Terzo Settore – si legge in una nota diffusa dal Forum Nazionale del Terzo Settore -, che in assenza di interventi normativi entrerà in vigore dal 1° gennaio del prossimo anno, rischia di causare la riduzione, se non addirittura la cancellazione, di numerose attività e servizi alla cittadinanza, senza per altro apportare nuove entrate per le casse dello Stato. Pur non dovendo pagare l’imposta, infatti, gli Enti di Terzo Settore non commerciali saranno costretti a dotarsi di partita IVA e ad assolvere così una lunga serie di adempimenti burocratici e amministrativi, particolarmente gravosi e difficilmente sostenibili soprattutto per le realtà sociali più piccole, che rappresentano la gran parte del Terzo settore nel nostro Paese».
È per questo motivo, dunque, che lo stesso Forum del Terzo Settore, in vista della discussione della nuova Legge di Bilancio, ha lanciato al Governo e alle Istituzioni l’appello (disponibile a questo link) intitolato È valore sociale, non vendita. No alla partita Iva per le attività associative del Terzo settore.

«Chiediamo che si trovi una soluzione definitiva – dichiara Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum – a un problema nato dall’apertura di una procedura d’infrazione europea nei confronti dell’Italia, che si trascina e che denunciamo da anni. Ma, stando a quanto si legge finora, la bozza della Manovra 2025 non contiene nulla a riguardo. Nelle scorse settimane abbiamo presentato una nostra proposta al viceministro all’Economia Maurizio Leo, una proposta che mantiene per il Terzo Settore il regime di esclusione dall’IVA e offre una risposta adeguata alle questioni aperte. In attesa di ricevere riscontro dal Governo, sale però la preoccupazione tra gli Enti di Terzo Settore».

«Temiamo che a livello politico – aggiunge Pallucchi – non sia stata compresa l’importanza di questo tema per la sostenibilità del Terzo Settore, dunque anche per la coesione dei territori, la partecipazione delle persone e lo sviluppo delle comunità. Ecco perché nei prossimi giorni intensificheremo il lavoro di informazione e denuncia su questo fronte, augurandoci di trovare questa volta una concreta volontà da parte delle Istituzioni di giungere ad un’effettiva risoluzione, che tuteli il Terzo Settore e la libera Associazione dei cittadini». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: stampa@forumterzosettore.it.
A questo link vi è l’elenco completo di tutti i soci e degli aderenti al Forum Nazionale del Terzo Settore, tra cui anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

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