L’IRU (International Road Transport Union) – organizzazione che attraverso numerose associazioni a livello nazionale rappresenta in tutto il mondo gli interessi del trasporto su strada, vale a dire degli operatori di autobus, pullman, taxi e camion – ha avviato una proficua collaborazione con l’EDF (European Disability Forum), che ha portato in questi giorni a un prezioso risultato riguardante il trasporto su taxi. Si tratta della realizzazione di un vademecum (Accessibility Checklist), con una serie di Raccomandazioni prodotte in inglese, francese, russo e tedesco, e utili ai proprietari di taxi per migliorare la qualità del servizio offerto ai clienti con disabilità o in situazione di ridotta mobilità.
Stig Langvad, componente dell’Esecutivo dell’EDF e responsabile del settore Trasporti di tale organizzazione – che rappresenta ben 80 milioni di persone con disabilità in tutta Europa – ha accolto con grande soddisfazione i frutti di questa positiva collaborazione: «Sta crescendo – ha dichiarato – la consapevolezza che il trasporto personale tramite taxi è uno dei mezzi più importanti – forse il più importante in Europa – per aumentare le opportunità di viaggio delle persone con disabilità. Ora l’EDF pretenderà anche – sempre allo scopo di incrementare la partecipazione e l’inclusione sociale – che in futuro i servizi di taxi diventino sempre più accessibili».
Basato sulle già esistenti Linee Guida dell’IRU, elaborate per assicurare uno sviluppo sostenibile e sicuro del trasporto su strada, il vademecum contiene, come detto, una serie di Raccomandazioni per gli autisti di taxi, utili a garantire il servizio alle persone non vedenti e ipovedenti – incluse quelle con un cane guida – a coloro che abbiano problemi di udito, di linguaggio o difficoltà nei movimenti, compresi i clienti in carrozzina e anche alle persone con disabilità non visibili.
«Il comparto dei taxi – commenta Hubert Andela, dirigente dell’IRU per questo settore – si assume ben volentieri le proprie responsabilità nei confronti di tutti i suoi clienti e anche di quelli con disabilità o ridotta mobilità. Questo costituisce anche un “punto in più” per dimostrare agli amministratori politici che abbiamo tutte le carte in regola per essere pienamente riconosciuti come parte integrante della mobilità pubblica e che i taxi dovrebbero essere tenuti nella giusta considerazione anche nel Libro Bianco sul futuro della politica dei trasporti dell’Unione Europea, per il periodo 2010-2020, documento di imminente uscita». (Stefano Borgato)
Si ringrazia Aurélien Daydé (Ufficio Stampa EDF) e Juliette Ebélé (Ufficio Stampa IRU).
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