«Quanti cinema nella Capitale sono attrezzati per la sottotitolazione per sordi e le audiodescrizioni per i ciechi? Il Comune intende stanziare finanziamenti pubblici per realizzare un ampio circuito di cinema dotati di tali servizi? Quante sale cinematografiche romane sono accessibili ai disabili motori?»: erano queste alcune delle domande poste da 1.024 Cittadini di Roma, in un’interrogazione popolare sull’accessibilità alla cultura da parte delle persone con disabilità – in particolare sensoriali – inviata nel febbraio del 2010 al sindaco Gianni Alemanno.
Dopo oltre un anno di risposte mancate, però, l’Associazione Luca Coscioni, la FIADDA (Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi) e il network Consequenze hanno deciso di promuovere l’11 aprile – come avevamo segnalato (se ne legga cliccando qui) – una manifestazione-presidio, nei pressi del Campidoglio, in concomitanza con una riunione del Consiglio Comunale romano.
«È ora che il diritto ad avere una risposta – ha dichiarato per l’occasione Alessia Turchi, componente di giunta dell’Associazione Coscioni – e anche il diritto ad averla in tempi ragionevoli, venga ripristinato e con esso il rispetto dell’articolo 8 dello Statuto del Comune di Roma [si tratta dell’articolo che tratta appunto l'”Iniziativa popolare”, N.d.R.]. Il sindaco Alemanno e l’intera Amministrazione Capitolina evidentemente non si curano dei loro cittadini sordi e ciechi e la recente chiusura del Cinema Metropolitan, uno dei pochi a proiettare film accessibili ai sordi, ne è la dimostrazione».
Nella storica Multisala Metropolitan di Via del Corso – lo ricordiamo – si proiettavano quotidianamente film in lingua originale con sottotitoli e della lunga battaglia (purtroppo senza successo), condotta soprattuto dalla FIADDA, anche il nostro sito ha avuto più volte occasione di occuparsi (se ne legga ad esempio cliccando qui).
«Arrivati a questo punto – conclude Turchi – diamo dieci giorni di tempo al Sindaco per rispondere all’interrogazione, altrimenti il 21 aprile, in concomitanza con i lavori del Consiglio Comunale, metteremo in atto una nuova iniziativa non violenta di protesta». (S.B.)
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