Un esposto alla Procura della Repubblica, una pagina di Facebook che ha già avuto tantissime adesioni e ora anche lo spunto per un’Interrogazione Parlamentare che solleva il problema delle migliaia di persone del nostro Paese letteralmente “prigioniere in casa”, a causa delle barriere architettoniche.
Sta facendo parlare molto – e da parecchio tempo – la vicenda di Michele Pieretti, giovane con tetraparesi spastica di Fabiano Alto, frazione della Spezia, che a causa di una scalinata può uscire di casa solo se la sua carrozzina viene sollevata a braccia dai volontari (se ne legga ad esempio un recente resoconto nel quotidiano ligure «Il Secolo XIX», cliccando qui). Una storia da troppo tempo ferma su un “binario morto”, nonostante le attese, le richieste, i progetti e le battaglie, esposti a tre diverse Amministrazioni Comunali della Spezia. Una storia che diventa idealmente un “simbolo” per tante altre persone con disabilità che vivono problemi analoghi.
Così, ad esempio, l’ha intesa e bene interpretata la senatrice Emanuela Baio Dossi, che ha dichiarato nei giorni scorsi: «In Italia mezzo milione di persone possono considerarsi “prigioniere in casa” e troppo spesso sono impossibilitate a spostarsi agibilmente nella propria città. Troppe le barriere che ostacolano i loro percorsi. Partendo dal caso emblematico di un giovane di La Spezia, affetto da handicap motorio, difficoltà purtroppo rappresentativa dei problemi in cui versano quotidianamente i cittadini non completamente autosufficienti, come i disabili, gli anziani e gli invalidi, ho presentato un’Interrogazione per chiedere al Governo di dare completa attuazione al principio di libertà e di uguaglianza dei Cittadini e di promuovere con urgenza un Tavolo Tecnico con le Prefetture, per predisporre un meccanismo di censimento e di monitoraggio degli immobili pubblici e privati, dotati di elementi strutturali che rendono difficile e/o impossibile l’accesso a chi ha difficoltà motorie, coordinando le attività di eliminazione degli stessi».
L’Interrogazione a Risposta Orale, dunque – di cui riportiamo qui di seguito il testo integrale -, è stata presentata da Baio Dossi insieme all’altro senatore Claudio Gustavino, indirizzandola al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, a quello delle Infrastrutture e dei Trasporti e a quello dell’Interno.
Vi si citano tra l’altro la Legge 104/92, la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e la Legge 18/09 che ha ratificato quest’ultima. Ne attendiamo quindi la risposta con interesse, oltre a sperare che tanto “polverone” serva almeno, per l’intanto, a risolvere positivamente la situazione di Michele Pieretti, la cui richiesta, per altro, non sarebbe affatto così complessa: «Non chiediamo – scrivono infatti i suoi legali – di eliminare la scalinata, ma di allargarla, per consentire a una piccola utilitaria di arrivare alla porta di casa: sono stati posti scivoli, ascensori e pedane d’accesso in luoghi molto più importanti dal punto di vista architettonico e culturale, rispetto a questa scalinata, che è pubblica, e tenuta in pessime condizioni, ma che il Comune si ostina a definire un bene tutelato». (Stefano Borgato)
Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Ministro dell’Interno
Premesso che:
secondo l’ultimo rapporto elaborato dall’ISTAT, in Italia 2 milioni e 609 mila persone sono affette da disabilità, di cui 700 mila hanno limitazioni motorie e circa 376 mila non sono in grado di svolgere, da sole, le principali attività di cura della persona;
lo studio dell’ISTAT sopra citato stima che entro il 2035 l’aumento delle persone con disabilità sarà compreso tra il 65 e il 75%;
la legge n. 104/92 e s.m.i. garantisce e promuove il rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e autonomia delle persone con handicap prevedendo, all’art. 24, che tutte le opere edilizie riguardanti edifici pubblici e privati aperti al pubblico devono essere progettate e realizzate senza barriere architettoniche e stabilendo, all’art 26, la realizzazione di tutti gli interventi necessari a consentire alle persone affette da disabilità di muoversi liberamente sul territorio;
il 13 dicembre 2006 è stata sottoscritta la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata in Italia con la legge 3 marzo 2009, n. 18, allo scopo di promuovere, proteggere ed assicurare alle persone affette da handicap, il pieno ed uguale godimento del diritto alla vita, alla salute, all’istruzione, al lavoro, ad una vita indipendente, alla mobilità e, in generale, alla partecipazione alla vita politica e sociale;
nella città di La Spezia, in località Fabiano Alto, abita Michele Pieretti, un giovane affetto da grave handicap motorio che può uscire da casa solo se viene trasportato di peso lungo la scalinata pubblica che congiunge la sua abitazione ad una strada principale;
Considerato che:
la situazione del giovane Michele Pieretti è stata più volte segnalata all’amministrazione comunale e posta all’attenzione del Parlamento, senza che ciò abbia sortito effetti risolutivi;
la perdurante inadempienza dell’amministrazione costituisce una palese forma di discriminazione, perché crea e mantiene una barriera che ostacola il pieno godimento dei diritti e delle libertà fondamentali di una persona con disabilità;
il caso segnalato è rappresentativo delle situazioni di difficoltà in cui versano, quotidianamente, i soggetti affetti da handicap motorio;
Si chiede di sapere
quali misure di competenza intendano adottare per evitare il verificarsi di altri casi simili a quello segnalato, in ottemperanza alle leggi vigenti in materia e all’articolo 3 della Costituzione che impone di «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana»;
se i Ministri in indirizzo non ritengano necessario intervenire, secondo gli strumenti a disposizione, affinché il Comune di La Spezia provveda ad eliminare l’ostacolo architettonico segnalato;
quali iniziative di competenza intendano adottare per assicurare la piena e corretta applicazione della legge n. 104/1992 su tutto il territorio nazionale;
se i Ministri in indirizzo non ritengano necessario promuovere un tavolo tecnico con le Prefetture per predisporre un meccanismo di censimento e di monitoraggio degli immobili pubblici e privati dotati di elementi strutturali che rendono difficile e/o impossibile l’accesso a chi ha difficoltà motorie, coordinando le attività di eliminazione degli stessi.
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