Correva l’anno 2004: precisamente l’11 novembre, quando Giovanni, Sandro, Dario e Ferdinando, persone con disabilità visiva, indossando per l’occasione i panni dei camerieri, guidarono una cinquantina di commensali nella prima cena al buio a marchio Trentino. Da quel giorno non si sono mai fermate le attività di sensibilizzazione sulla disabilità visiva portate avanti da AbilNova, Cooperativa Sociale di Trento.
L’11 novembre di quest’anno, vent’anni dopo, i camerieri di quella prima e riuscitissima esperienza immersiva e multisensoriale si ritrovano con le cameriere e i camerieri ciechi e ipovedenti che negli anni si sono aggiunti al gruppo e che si mettono a disposizione nei numerosi eventi al buio (bar, degustazioni, teatro, concerti, oltre alle cene), per accompagnare le persone, in un rovesciamento dei ruoli di “accompagnato” e “accompagnatore”. «È sempre un’occasione per raccontare la disabilità visiva uscendo dagli schemi pietistici», racconta Ferdinando Ceccato, responsabile di AbilNova.
«Avremmo voluto celebrare questo importante traguardo con una cena al buio davvero speciale – prosegue Giuseppe Fratea, presidente di AbilNova – ma il trasferimento della location delle cene presso gli spazi della Stamperia Braille dell’Associazione Progresso Ciechi di Borgo Valsugana si è rivelata più lunga del previsto a causa di numerosi adempimenti burocratici».
E ci sarebbero da festeggiare non solo i 20 anni di attività, ma anche un prezioso riconoscimento nazionale attribuito poche settimane fa ad AbilNova: lo scorso 23 ottobre, a Roma, infatti, la Cooperativa trenitna ha ricevuto il Premio Impresa Sostenibile per la categoria Sostenibilità Inclusiva Design for all, indetto da «Il Sole 24 Ore», in collaborazione con la Pontificia Accademia per la Vita.
Si tratta di un’iniziativa nata per raccogliere, raccontare e valorizzare le storie di imprese italiane che si sono distinte nell’àmbito della sostenibilità e AbilNova è stata premiata «per avere progettato e realizzato una nuova sede più ampia che – nell’àmbito di un polo per la disabilità sensoriale visiva e uditiva – migliora accessibilità e comfort per utenti, caregiver, visitatori e dipendenti, con soluzioni che spaziano dagli avvisi acustici ai giardini sensoriali». (C.C.)
Per ulteriori informazioni: Irene Matassoni (irene.matassoni@abilnova.it).
Articoli Correlati
- Le tante domande di Sandro, alle persone e alle istituzioni Una grave malattia neuromuscolare, un nucleo familiare fragilissimo, bisogni sempre più forti e la grande difficoltà delle istituzioni a trovare rispondere adeguate. La storia di Sandro e le domande che…
- Non è la vista che descrive il mondo Ovvero, come scrive Marco Condidiorio, riflettendo sulle tante esperienze “al buio” che in questi anni coinvolgono persone vedenti, «la cecità non è esperibile». In tal senso, ricorda, «una cena al…
- Narciso rovesciato, Narciso liberato Ovvero «quando è il gruppo a farci sentire diversi» e molto altro, in questa approfondita analisi dell’immagine di sé e della diversità in alcuni personaggi provenienti dalle Silly Symphonies, brevi…