Anche quest’anno l’Europa premierà le città più accessibili

«Vogliamo che le porte delle nostre città siano aperte a tutti e questo premio è la ricompensa a chi sta dimostrando impegno, ambizione e innovazione per far sì che l’accessibilità sia una realtà in Europa, anche perché se le esperienze vengono condivise, i traguardi ottenuti da alcune città possono ispirare altri centri urbani in Europa»: così Viviane Reding, commissario europeo alla Giustizia, ha presentato la seconda edizione dell'"Access City Award", premio della Commissione Europea riservato alle città più accessibili del Vecchio Continente, al quale possono candidarsi, fino al 20 settembre, tutti quei centri urbani dei ventisette Stati Membri che abbiano almeno 50.000 abitanti e che abbiano adottato iniziative esemplari, per migliorare l'accessibilità alle persone con disabilità in merito ad aspetti fondamentali della vita cittadina

Persona in carrozzina fotografata di spalle«L’accessibilità è un elemento fondamentale per poter parlare di inclusione. L’accesso a infrastrutture, beni, servizi e informazioni è una condizione indispensabile affinché le persone disabili possano esercitare pienamente i propri diritti e partecipare attivamente alla vita della società. Vogliamo che le porte delle nostre città siano aperte a tutti. Questo premio è la ricompensa a chi sta dimostrando impegno, ambizione e innovazione per far sì che l’accessibilità sia una realtà in Europa, anche perché se le esperienze vengono condivise, i traguardi ottenuti da alcune città possono ispirare altri centri urbani in Europa».
Lo ha dichiarato Viviane Reding, commissario europeo alla Giustizia, in sede di presentazione della seconda edizione dell’Access City Award, riconoscimento europeo per le città accessibili, che mira a dare evidenza a quei centri urbani con almeno 50.000 abitanti che abbiano adottato iniziative esemplari, per migliorare l’accessibilità alle persone con disabilità in merito ad aspetti fondamentali della vita cittadina. Un premio che fa parte del più ampio sforzo dell’Unione Europea – in line anche con la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – per creare un’Europa senza barriere, dal momento che, come ha aggiunto Reding, «una migliore accessibilità porta benefìci economici e sociali durevoli alle città, specialmente in un contesto di invecchiamento demografico e tenendo conto del fatto che quattro europei su cinque vivono oggi in città di grandi e piccole dimensioni».

Come detto, l’iniziativa è riservata alle Amministrazioni Locali di città sopra i 50.000 abitanti, nei ventisette Stati Membri dell’Unione Europea, che abbiano attuato azioni all’insegna dell’accessibilità negli ultimi cinque anni. Esse potranno presentare le loro candidature entro il 20 settembre prossimo.
La selezione sarà poi articolata in due fasi distinte, la prima delle quali a livello nazionale, che per l’Italia sarà coordinata dal FID (Forum Italiano sulla Disabilità), l’organizzazione che rappresenta il nostro Paese all’interno dell’EDF (European Disability Forum). Successivamente la selezione finale a livello europeo, a cura di una giuria formata da esperti in materia di accessibilità (tra cui alcuni rappresentanti del citato EDF), sceglierà i quattro candidati finalisti nazionali che parteciperanno alla cerimonia di assegnazione del premio a Bruxelles, prevista per i giorni dell’1 e 2 dicembre, in corrispondenza della tradizionale Conferenza per la Giornata Europea delle Persone con Disabilità.
L’accessibilità dovrà essere stata perseguita in modo coerente e sistematico, con riferimento a beni, servizi e infrastrutture. Le iniziative verranno pertanto esaminate alla luce del rispettivo approccio integrato all’interno di quattro aree principali: Ambiente costruito e aree pubbliche; Trasporti e relative infrastrutture; Informazione e comunicazione (tra cui le nuove tecnologie); Strutture e servizi pubblici. Ai candidati verrà chiesta la presentazione di iniziative e attività inserite in un quadro politico globale e non semplici progetti ad hoc.
La giuria, infine, presterà particolare attenzione all’impatto di misure riguardanti l’accessibilità sulla vita quotidiana di persone con disabilità e sulle città nel loro insieme, tenendo conto della qualità e della sostenibilità dei risultati ottenuti.
I centri urbani dovranno altresì dimostrare il coinvolgimento attivo delle persone con disabilità e delle organizzazioni che le rappresentano nella pianificazione, attuazione e conservazione delle politiche di accessibilità dei centri urbani.

Lanciato nel 2010 (se ne legga nel nostro sito cliccando qui), l’Access City Award ha raccolto lo scorso anno 66 candidature, provenienti da altrettante città di 19 Stati Membri dell’Unione Europea. La città vincitrice è stata Ávila in Spagna, mentre le altre tre finaliste sono state Barcellona (Spagna), Colonia (Germania) e Turku (Finlandia). (S.B.)

Per ulteriori informazioni sull’Access City Award, visitare il sito www.accesscityaward.eu.
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