Tempo di tree climbing

Pare proprio che il tree climbing (letteralmente "arrampicarsi sugli alberi") sia terapeutico: lo stanno dimostrando i ragazzi della cooperativa padovana Coislha che, in cooperazione con il CEOD Antares, hanno appena concluso il primo anno del progetto denominato "ArrampicAbile"

Arrampicarsi sugli alberi fa bene!«È la prima volta che in Italia viene proposta un’attività di tree climbing finalizzata alle persone con disabilità psichica», spiegano Luca Fuser, operatore della Cooperativa Sociale Coislha e Alice Cavinato, educatrice del CEOD (Centro Educativo Occupazionale Diurno) Antares, promotori dell’iniziativa. «Io stesso – aggiunge Fuser – sono un appassionato. Mi arrampico sugli alberi quando faccio lavori di potatura e con il tempo mi sono reso conto che questa esperienza obbliga chi la percorre ad affrontare le proprie paure, legate soprattutto all’altezza, e quindi porta a rafforzare il grado di fiducia in se stessi. Non solo, aiuta anche a sviluppare la coordinazione psicomotoria, ad organizzarsi per il raggiungimento di un obiettivo e quindi a dare uno scopo alle proprie azioni (in particolare, abbiamo sistemato dei campanellini sugli alberi e chiedevamo ai partecipanti di salire e suonarli). Infine, permette di approfondire la conoscenza della natura e la confidenza con l’albero, elemento che di solito guardiamo da fuori, senza esplorare da vicino l’intreccio fitto dei suoi rami».

Così, stimolata dalla proposta di Luca e Alice, la Cooperativa Coislha ha messo a punto il Progetto ArrampicAbile 2006, che prevede un percorso educativo-motorio rivolto alle persone con disabilità psichica.
Dal canto suo, il Quartiere 5 di Padova ha permesso loro di “adottare” un albero pubblico sopra il quale dallo scorso inverno, con scadenza quindicinale, si sono arrampicati sette ragazzi con disabilità psichica appartenenti al CEOD Antares.

«I ragazzi indossano un’imbragatura e compiono la scalata mediante una corda. Attrezzature che rendono ancor più denso il significato perché permettono loro una “transizione esperienziale metaforica”, legata al rapporto con la madre a partire dal cordone ombelicale».

Lo scorso 27 maggio il primo percorso si è concluso con una festa durante la quale anche i bambini si sono divertiti nel tree climbing.
Un'altra immagine dell'attività di tree climbing proposta a Padova«Per l’occasione abbiamo consegnato ai sette partecipanti un attestato, una specie di premio simbolico che gratifica il cammino svolto. E poi, visto che due di loro in particolare hanno mostrato buone qualità fisiche di risalita, stiamo pensando di coinvolgerli nella diffusione di questa attività al di fuori della nostra cooperativa».
Sì, perché il tree climbing rivolto a persone con difficoltà psichiche in Italia non è ancora mai stato praticato. Per questo i pionieri padovani si sono messi in contatto con l’associazione francese Accrobranche che conduce la stessa esperienza Oltralpe (anche gli acrobati francesi sono l’unica realtà di questo tipo in patria).

«I risultati che abbiamo raccolto sono incoraggianti, i sette ragazzi si sono divertiti e hanno avuto dei benefìci in termini psicomotori. Ora manca l’analisi scientifica della bontà del metodo che neppure i francesi hanno a disposizione. Siamo davvero all’inizio e, per questo, ci vogliamo organizzare qui per predisporre un’attività di osservazione scientifica. Già in questo primo anno abbiamo compilato una griglia sui cambiamenti avvenuti in ognuno dei partecipanti, a testimonianza del percorso fatto».

L’avventura, nel frattempo, non si è ancora conclusa. Infatti, il Quartiere 5 di Padova, dopo avere “prestato” l’albero, ha deciso anche di collaborare con un contributo che consentirà ai ragazzi di continuare ad arrampicarsi durante tutta l’estate, fino al mese di settembre.
(Barbara Pianca)

Per informazioni:
Cooperativa Sociale COISLHA, Via Col Moschin, 3, 35143 Padova
tel. 049 680303, fax 049 8829315
info@coislha.net – www.coislha.net.
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