Costeranno meno i farmaci per i disordini neurologici?

Lo sostiene una ricerca svolta dalla società Frost & Sullivan, esaminando una serie di tendenze in atto all'interno del mercato europeo dei farmaci del sistema nervoso centrale. L'attenzione futura dovrebbe essere in particolare concentrata sul morbo di Alzheimer e la sclerosi multipla

I partecipanti al mercato di farmaci utili a malattie neurologiche come il morbo di Alzheimer, la sclerosi multipla e altre dovranno individuare strategie per fissare prezzi competitivi per i loro prodotti, rendendoli così maggiormente accessibili.Mano di persona anziana con una pillola tra le dita
Lo afferma una nota diffusa da Frost & Sullivan, società globale di consulenza per lo sviluppo economico d’impresa operante in tutto il mondo dal 1960.
«Il mercato europeo dei farmaci per il sistema nervoso centrale – vi si afferma tra l’altro – è chiamato ad affrontare diverse sfide fra cui competizione, importazioni parallele misure di contenimento dei costi da parte dei governi europei. E tuttavia fattori come l’invecchiamento della popolazione, un elevato numero di bisogni clinici non soddisfatti e la prevalenza di disordini neurologici in aumento, assieme a più avanzate tecniche diagnostiche avranno un ruolo importante nel dare una spinta alle entrate di questi mercati. Per capitalizzare le attuali considerevoli opportunità di crescita, i partecipanti del mercato dovranno quindi concentrarsi sulla gestione delle fasi del ciclo di vita dei prodotti e nello sviluppare metodi di consegna di nuovi farmaci [nostri i corsivi e grassetti di questa e delle successive citazioni, N.d.R.]».

Secondo Frost & Sullivan il mercato europeo dei farmaci del sistema nervoso centrale ha prodotto nel 2005 entrate pari a 22.90 miliardi di dollari, stimando che queste raggiungeranno quota 31.31 miliardi di dollari entro il 2012.
Un mercato, come detto, che «sta traendo beneficio dal fattore demografico favorevole e da migliorate tecniche dignostiche. Inoltre, elementi come un elevato aumento dei bisogni clinici non soddisfatti e un più basso livello di genericizzazione implicano un enorme potenziale non sfruttato nel segmento dei disordini neurologici».

Secondo Sumanth Kambhammettu, analista di Frost & Sullivan, «si può prevedere che l’espansione del mercato di questi farmaci si baserà essenzialmente su disordini neurologici come il morbo di Alzheimer e la sclerosi multipla. I disordini psichiatrici, infatti, mostrano un alto livello di genericizzazione e una forte competizione. Questo porterà a uno spostamento dell’attenzione sui disordini neurologici».

Altro elemento interessante evidenziato dalla nota è che a causa dell’aumento dei costi del sistema sanitario, la maggior parte dei Paesi Europei ha implementato rigide misure di contenimento dei costi, che hanno a loro volta ristretto i margini di profitto.
In tal senso, sempre secondo Kambhammettu, «si può pensare ad esempio alle Linee Guida dell’Istituto Nazionale per l’Eccellenza Clinica (NICE) per la sclerosi multipla e i farmaci neurolettici per via orale nel Regno Unito o alla decentralizzazione delle politiche di rimborso in Italia; decisioni, queste, che quasi certamente avranno significative ramificazioni sui mercati dei farmaci del sistema nervoso centrale. Infatti, poiché la maggior parte dei governi europei rende più difficile il rimborso dei prodotti, i partecipanti del mercato dovranno individuare strategie per fissare prezzi competitivi per i loro prodotti, rendendoli così accessibili».
(S.B.)

Frost & Sullivan – Media contact: Chiara Carella
tel. +44 (0) 207 3438314,
chiara.carella@frost.com.
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