Quella norma va abrogata!

Si tratta di quell'articolo di legge che ha equiparato la laurea in scienze motorie a quella in fisioterapia. Secondo il presidente dell'AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti), Vincenzo Manigrasso, è un passo positivo verso l'abrogazione che Gian Paolo Patta e Nando Dalla Chiesa, sottosegretari del Governo Prodi, si siano pronunciati in tal senso

«La dichiarazione congiunta di Patta e Dalla Chiesa conferma ancora una volta l’inutilità dell’equipollenza, la sua potenziale dannosità, la necessità di abrogarla immediatamente».
Questo il commento di Vincenzo Manigrasso, presidente dell’AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti), rispetto alla presa di posizione di Gian Paolo Patta, sottosegretario alla Salute e Nando Dalla Chiesa, sottosegretario all’Università e alla Ricerca, Seduta di fisioterapiasulla norma che ha reso equivalente il diploma di laurea in scienze motorie a quello in fisioterapia (Legge 27/2006, art. 1-septies), ovvero su una questione che tante proteste suscita da molti mesi a questa parte e che nella primavera scorsa ha portato in piazza a Roma oltre diecimila fisioterapisti e studenti in fisioterapia.

Al termine di un incontro tenutosi in questi giorni al Ministero dell’Università e della Ricerca, per analizzare i problemi comuni ai due dicasteri, sono state quindi esaminate le reali conseguenze della legge di equipollenza, osservando che è la prima volta che due percorsi accademici, uno sanitario e l’altro non sanitario, vengono resi equipollenti da un provvedimento normativo.
A conclusione dell’incontro, i due sottosegretari si sono trovati d’accordo nel rinnovare l’appoggio del Ministero dell’Università e della Ricerca e di quello della Salute alla proposta di legge, d’iniziativa dell’onorevole Titti De Simone, che prevede l’abrogazione dell’articolo 1-septies della Legge 27/2006.

«Sappiamo – ha dichiarato ancora Manigrasso – che su questo tema è stato avviato un ciclo di audizioni in VII commissione Cultura della Camera, ma riteniamo che i tempi per giungere alla cancellazione della norma, approvata nella passata Legislatura, siano stati fin troppo lunghi. Noi chiediamo che si arrivi in fretta all’abrogazione, senza perdere altro tempo prezioso».
(P.P.)

Per ulteriori informazioni:
AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti)
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