Terapia con le cellule staminali adulte

È previsto a Milano per il 22 giugno il terzo appuntamento divulgativo sulle cellule staminali condotto da UniStem, il nuovo Centro Interdipartimentale di Ricerca sulle Staminali, istituito all'interno dell'Università di Milano. Questa volta si parlerà di ipotesi terapeutiche con le cellule staminali adulte

Raffigurazione di alcune cellule staminaliVenerdì 22 giugno 2007 nell’aula A del dipartimento di Scienze Farmacologiche dell’Università Statale di Milano (via Balzaretti, 9), avrà luogo la Terza Giornata di Studio sulle Cellule Staminali, dedicata alle terapie cellulari con staminali adulte.
L’appuntamento è organizzato da UniStem, il nuovo Centro Interdipartimentale dell’Università di Milano per la ricerca sulle cellule staminali.

Con appena un anno di vita alle spalle, tale Centro coordina i singoli laboratori che vi partecipano e che rientrano nei Dipartimenti di Scienze Farmacologiche, Biologia e Scienze Neurologiche e nell’Istituto di Anatomia degli Animali Domestici della Facoltà di Medicina e Veterinaria.
Si tratta di un’interrelazione che consente l’analisi sistematica e comparata delle cellule staminali adulte ed embrionali di specie diverse, da un punto di vista sperimentale, culturale e strategico, e che permette inoltre di sviluppare il loro potenziale di base, applicativo e terapeutico.

Nella dichiarazione d’intenti del Centro si afferma la volontà di considerare «senza pregiudiziali tutte le possibilità di staminali esistenti, tenendo conto che, in conformità con quanto prevede la legge italiana attualmente in vigore, la ricerca sulle staminali embrionali umane viene svolta su linee di staminali già esistenti ovvero messe in coltura [grassetti nostri, N.d.R.]».

Ad aprire i lavori saranno Elena Cattaneo, direttore del Centro UniStem e Giulio Cossu, dell’Istituto Scientifico San Raffaele e dell’Università di Milano.
Cossu, in particolare, si soffermerà sulla terapia cellulare delle distrofie muscolari, sulla quale ha recentemente sostenuto che «il trapianto di mesoangioblasti, capaci di differenziare in diversi tipi cellulari del mesoderma, produce un recupero funzionale dei muscoli iniettati. Lo stesso procedimento produce un miglioramento clinico nel cane affetto da distrofia».
Graziella Pellegrini, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, interverrà poi a proposito delle applicazioni di medicina rigenerativa sulla superficie oculare umana, mentre Paolo Bianco, del dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università La Sapienza di Roma, concentrerà il proprio contributo sulle cellule staminali dei tessuti mesodermici post-natali e Sergio Ferrari, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, sulla plasticità differenziativa delle cellule staminali emopoietiche umane.

Le ultime due relazioni, prima della discussione finale, saranno affidate a Ranieri Cancedda dell’Università di Genova (a proposito della ricostruzione ossea mediante cellule staminali) e a Gianvito Martino del DIBIT (Dipartimento di Biotecnologie) del San Raffaele (sulla plasticità terapeutica delle cellule staminali neurali).
(B.P.)

Per ulteriori informazioni:
UniStem, tel. 02 50318333, unistem@unimi.it.
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