L’AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti) e il Tribunale per i Diritti del Malato-Cittadinanzattiva insieme per combattere l’abusivismo in fisioterapia. Le due associazioni daranno infatti il via, sabato 8 settembre, alla campagna di informazione e sensibilizzazione denominata Io sono un fisioterapista vero, naturale seguito del protocollo d’intesa sottoscritto congiuntamente da tali organizzazioni per orientare maggiormente ai bisogni dei cittadini i servizi e le prestazioni di riabilitazione, con un’attenzione particolare per gli aspetti collegati alla prevenzione delle disabilità.
E non è casuale nemmeno la data scelta per lanciare questa iniziativa. Come ogni anno, infatti, l’8 settembre si festeggia la Giornata Mondiale della Fisioterapia, appuntamento che vede i professionisti impegnati a promuovere e a migliorare la cultura e la scienza della riabilitazione, per difendere la salute dei cittadini e lottare contro i fenomeni di abusivismo.
Recentemente la morte della donna di nazionalità ceca avvenuta a Caorle (Venezia), dopo un massaggio in spiaggia praticato da una ragazza cinese priva di qualunque titolo per operare un intervento sanitario – e che i medici hanno comunque stabilito essere stata causata da aneurisma cerebrale – ha riacceso i riflettori sul fenomeno dell’abusivismo.
Secondo stime approssimative, oggi, a fronte di 50.000 fisioterapisti in possesso del titolo in Italia, ce ne sarebbero almeno altrettanti che esercitano abusivamente la professione. E in mancanza di un ordine professionale, che dovrebbe essere istituito per dare attuazione ad una legge dello Stato, ma che tarda ad arrivare, la situazione di illegalità e di pericolo per la salute continua a protrarsi.
Da qui la necessità di una campagna di informazione, che parte da un manifesto-volantino elaborato in un formato e con un linguaggio semplice e facilmente accessibile agli utenti.
Io sono un fisioterapista vero è un vademecum diretto e d’impatto, che sarà esposto negli ospedali, negli studi professionali, in tutte le strutture in cui operano i fisioterapisti, nelle farmacie, negli studi dei medici di medicina generale, con cui si stipuleranno convenzioni. Il manifesto spiega chi è il “fisioterapista vero”, quale titolo deve possedere per poter esercitare, quale attività sanitaria svolge, quali sono i suoi obblighi professionali e deontologici nei confronti del paziente.
«Sono tanti i problemi che i cittadini lamentano nel settore della riabilitazione», spiega Francesca Moccia, coordinatrice nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato-Cittadinanzattiva. «Nell’ultimo anno le segnalazioni al nostro servizio di informazione, assistenza e consulenza in ambito sanitario PiT Salute sono cresciute dell’1,6%, negli ultimi dieci anni sono passate dallo 0,5 al 4%. Le liste d’attesa lunghissime, la quantità delle prestazioni, spesso ritenuta insufficiente rispetto alle necessità, e la quantità giudicata scarsa, i costi elevati e la mancanza delle strutture sul territorio sono tra i problemi più sentiti. Al danno si aggiunge la beffa, quando il cittadino incappa in un abusivo».
Ma il manifesto non è l’unica iniziativa che viene messa in campo. «La nostra associazione – dichiara Vincenzo Manigrasso, presidente dell’AIFI – opererà infatti anche per la creazione di una rete di consulenti volontari per le sedi locali del Tribunale per i Diritti del Malato e per i servizi PiT sparsi su tutto il territorio nazionale. Inoltre, verrà preparato un libro bianco sull’abusivismo in fisioterapia, destinato al Ministero della Salute, nel quale verranno raccolte e raccontate le segnalazioni dei casi accertati di abusivismo professionale provenienti da tutta Italia. Lavoreremo infine a una diversa qualità dell’informazione nei confronti dei cittadini, con particolare riguardo ai programmi terapeutici, agli esiti attesi e a quelli ottenuti, al completamento o meno del percorso riabilitativo e alla trasparenza delle tariffe delle prestazioni».
(P.P.)
– AIFI (riferimento: Patrizia Pallara)
tel. 330 889838, papera@mclink.it
– Cittadinanzattiva (riferimento: Alessandro Cossu)
tel. 06 36718302 – 348 3347608.
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