Anche a seguito delle numerose interrogazioni parlamentari sollecitate alla Camera e al Senato dal Comitato di Farmacovigilanza Pediatrica “Giù le Mani dai Bambini” e dei numerosi casi di cronaca dei mesi scorsi – in cui il Comitato stesso ha portato all’attenzione del pubblico e della magistratura l’attività di associazioni non qualificate che proponevano nelle scuole “corsi” rivolti a genitori e insegnanti per propagandare l’uso di psicofarmaci per bambini troppo agitati e distratti (la cosiddetta “Sindrome ADHD”) – la Direzione Generale del Ministero della Pubblica Istruzione, Università e Ricerca ha diramato una Circolare – a firma del vicedirettore generale Sergio Scala – indirizzata a tutte le Direzioni Scolastiche Regionali.
Il documento ricorda tra l’altro che «il processo di rilevazione della sindrome è complesso» e «i sintomi non sono necessariamente sinonimi dell’ADHD, ma possono essere spiegati con cause di tipo ambientale e di natura psicopatologica». Appare dunque chiaro l’intento dell’Amministrazione Pubblica di prevenire ulteriori attività “promozionali” improprie nelle scuole italiane, laddove la Circolare prega i Direttori Regionali di «voler dare istruzioni alle istituzioni scolastiche di competenza affinché eventuali analoghi episodi siano immediatamente portati all’attenzione degli Uffici Scolastici Regionali di competenza e successivamente segnalati alla scrivente Direzione Generale». Chiarissima anche l’indicazione circa l’inopportunità di somministrare test diagnostici nelle scuole: «La diagnosi di ADHD non può essere effettuata attraverso la somministrazione nelle scuole di questionari relativi allo stato psichico ed emozionale degli alunni. Gli eventuali interventi debbono avvenire all’interno di strutture sanitarie pubbliche e sotto lo stretto controllo degli operatori sanitari qualificati e su precisa richiesta delle famiglie».
Piena soddisfazione è stata espressa dal Comitato “Giù le Mani dai Bambini” che, come detto, aveva in più occasioni sollecitato una precisa presa di posizione al riguardo da parte del Ministero. «Finalmente un punto fermo – dichiara Luca Poma, portavoce del Comitato – nel rispetto della tutela della salute dei bambini. Un anno fa, grazie al sostegno della Federazione Autotrasportatori Italiani (FAI), lanciammo il Progetto Scuola Protetta proprio per sensibilizzare i genitori e gli insegnanti alle prese con problemi di comportamento dei bambini: a scuola, infatti, si va per studiare e non per essere sottoposti a screening o presunte diagnosi come accade negli Stati Uniti, dove sono milioni i minori in cura con psicofarmaci. Il rischio che denunciamo da tempo è quello di far diventare le scuole come una sorta di “anticamera dell’ASL”».
«Ben venga quindi questa Circolare – conclude Poma – e aggiungiamo che ora va mantenuta alta la guardia: ogni irregolarità nelle scuole andrà segnalata sollecitamente alle autorità ministeriali, perché i nostri specialisti confermano che i disagi del comportamento dei più piccoli raramente hanno a che fare con delle patologie, mentre quasi sempre sono campanelli d’allarme, una richiesta di attenzione per problemi di natura sociale, ambientale, psicologica, familiare o educativa». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: Comitato di Farmacovigilanza Pediatrica “Giù le Mani dai Bambini” ONLUS, tel. 337 415305, coordinatore@giulemanidaibambini.org.
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