E tuttavia va detto che la salute mentale dell’età evolutiva è un ambito relativamente povero di conoscenze condivise. Diventa quindi importante utilizzare evidenze scientifiche di indicatori di patologia per un intervento precoce nelle gravi psicopatologie (per esempio l’autismo e l’anoressia), sviluppare interventi basati su tali evidenze, analizzare i punti di forza e di debolezza dei sistemi sanitari, educativi e sociali, per la formulazione di strategie adeguate e mirate, il più possibile preventive.
Con tale incontro si intende presentare all’attenzione degli operatori un’esperienza concreta di come l’adesione ai criteri diagnostici e nosografici porti a sviluppare modelli organizzativi e sinergie operative utili sia nel campo dell’intervento che della prevenzione, ponendo al centro il bisogno del bambino e della sua famiglia. Solo mediante tali strategie, infatti, può essere perseguita la salute mentale del bambino stesso, mettendo cioè insieme le esperienze dei servizi specialistici di neuropsichiatria infantile, della scuola e dei contesti sociali di appartenenza, con la sperimentazione di nuove modalità di organizzazione, che appaiono sempre più necessarie.
Nel corso del convegno verranno presentati tra l’altro anche il web counseling – esempio di piattaforma informatica a supporto della rete dei servizi – l’esperienza del Registro Italiano ADHD, il modello della Regione Lombardia per l’integrazione scolastica, una rete per la prevenzione e la cura dell’anoressia e un modello di buone prassi per l’autismo.
«Diventa urgente – spiegano gli organizzatori – indirizzare le risorse verso interventi preventivi mirati ed efficaci, in quanto basati su più fonti di informazione contemporaneamente: questo risultato può essere raggiunto attraverso reti collaborative tra centri di ricerca e servizi, condividendo metodi e strumenti, collegando l’innovazione con gli interventi sul campo, agendo la leva della formazione e della sinergia di interessi determinata dall’adesione ad un obiettivo comune, che è “semplicemente” quello di stare dalla parte del bambino». (C.T.)
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