«Arrestare il “ladro silenzioso” della vista che ogni anno colpisce il 10% della popolazione sopra i 75 anni si può e si deve»: è questo il principale messaggio che la Società Oftalmologica Italiana (SOI) intende lanciare in occasione della Giornata Mondiale del Glaucoma, indetta per il 12 marzo dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Il glaucoma è la seconda causa di cecità nel mondo, che se non curata porta inevitabilmente alla perdita della vista. In Italia si calcola che le persone colpite da tale problema siano almeno 600.000.
«Il termine glaucoma – dichiara Matteo Piovella, segretario della SOI – raggruppa un gruppo eterogeneo di malattie progressive, in cui la pressione intraoculare, spesso troppo alta, danneggia il nervo ottico e riduce il campo visivo. Il messaggio da ripetere a tutti è che il glaucoma è asintomatico in fase iniziale e quindi l’unico modo per intervenire con tempestività è di effettuare visite di controllo periodiche dall’oculista, già a partire dai quarant’anni. In tal senso è anche importante divulgare al pubblico che il glaucoma può avere una “familiarita” ossia che è possibile che i familiari di primo grado di soggetti malati abbiano una probabilità dieci volte maggiore di sviluppare la malattia. Altri fattori di rischio sono la miopia elevata e l’età».
Fondamentale, dunque, appare la diagnosi precoce e oggi esistono nuovi esami in grado di scoprire in tempo la malattia, individuando la cura più adatta.
Per affrontare la malattia è invece necessario procedere per gradi, arrivando alla chirurgia solo quando la cura farmacologica o i trattamenti laser non sono in grado di ridurre sufficientemente la pressione oculare.
Tra i principali supporti a sostegno di pazienti e familiari italiani, vi è anche l’Associazione Per Vedere Fatti Vedere, che organizza e gestisce iniziative finalizzate alla prevenzione, al controllo e alla cura delle patologie e degli handicap visivi. In particolare, guardando proprio alla Giornata Mondiale del 12 marzo, questa ONLUS ha lanciato una campagna per l’abolizione dell’iter burocratico cui devono sottoporsi i pazienti affetti da glaucoma per il rimborso dal Servizio Sanitario Nazionale dei farmaci antiglaucomatosi.
Il riferimento legislativo è la Nota 78 dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) che costringe i pazienti a presentare almeno una volta all’anno il proprio piano terapeutico, ciò che causa da parte di molti una rinuncia a curare la grave patologia che porta alla cecità.
«Il glaucoma – sottolinea Pasquale Troiano, presidente di Per Vedere Fatti Vedere – è una grave patologia oculare di tipo cronico che prevede una terapia farmacologica a vita. Pertanto è assurdo richiedere ai pazienti colpiti di dover ripetere una volta all’anno e per tutta la vita la procedura di farsi predisporre dal proprio oculista un piano terapeutico scritto, in tre copie, e di consegnarle una al Servizio Farmaceutico della propria ASL di riferimento, una al proprio medico di base e una trattenuta per sé, come prescrive appunto la Nota 78 dell’AIFA. Si tratta di una prassi inaccettabile e incomprensibile per i pazienti, spesso persone anziane e anche costosa per le casse statali, con la gestione di milioni di copie di documenti cartacei inutili». (S.B.)
– Società Oftalmologica Italiana (SOI), Ufficio Stampa (Monica Assanta), tel. 06 4464514, ufficiostampa@soiweb.com.
– Per Vedere Fatti Vedere ONLUS, Ufficio Stampa (Studio Tiziana Fattori), tel. 335 8124639, tfattori@fastwebnet.it; sede dell’Associazione, tel. 06 44361575, info@pervederefattivedere.it.