Come risolvere in Sicilia la questione della riabilitazione

di Salvatore Crispi*
I centri accreditati alla riabilitazione delle persone con disabilità nella Regione Sicilia svolgono servizi specifici, che guardano alla complessità della riabilitazione stessa, garantendo prestazioni di qualità in particolare alle persone con grave disabilità. Non possono quindi essere equiparati alle strutture in convenzionamento esterno - che trattano anche problemi di disabilità minima o temporanea - se non a scapito della situazione di persone che per questo potrebbero anche vedere peggiorata la propria disabilità. Il Coordinamento H per i Diritti delle Persone con Disabilità nella Regione Siciliana chiede in tal senso risposte concrete alle istituzioni regionali

Bimba con disabilità in seduta di riabilitazioneNell’ambito della riabilitazione per le persone con disabilità la Regione Siciliana si assume annualmente un grosso impegno finanziario al quale si aggiungono le somme – altrettanto esponenziali – che la Regione stessa impegna per le strutture di fisiokinesiterapia in convenzionamento esterno nelle quali possono essere trattate anche persone con disabilità minimale o transitoria.
Di fatto, però, questo non avviene sempre, poiché le persone con disabilità gravi e importanti spesso non possono accedere per mancanza di disponibilità di posto nelle strutture accreditate (ai sensi dell’articolo 26 della Legge Nazionale 833/78, della Legge Nazionale 104/92 e della Legge della Regione Siciliana 16/86), per cui esse sono costrette, pur avendo l’accertamento dell’handicap (ai sensi dell’articolo 3 della citata Legge 104/92), a ricorrere alle strutture in convenzionamento esterno che le accolgono dietro la presentazione di una ricetta medica autorizzata dall’Azienda USL competente per territorio; questo avviene perché i moduli con cui agiscono le strutture accreditate per la riabilitazione delle persone con disabilità sono insufficienti e hanno liste di attesa considerevoli. Tutto ciò in contrasto non solo con il Decreto dell’Assessore Regionale per la Sanità 890/02, ma anche  con le Linee Guida sulle Attività di Riabilitazione, emanate dal Ministero della Sanità nel 1998.
Per riequilibrare, dunque, e contenere le somme enormi sborsate annualmente dalla Regione nell’ambito del Piano di Rientro, sono stati posti dei limiti al budget sia delle strutture accreditate sia di quelle in convenzionamento esterno. E questo ha provocato gravi disagi che hanno suscitato animati dibattiti e contrapposizioni.

Per le persone con disabilità, invece, vi è stato un disagio reale molto forte, poiché per l’insufficienza dei moduli dei centri accreditati, esse sono costrette a rivolgersi alle strutture in convenzionamento esterno, le quali ultime, vedendosi ridurre il budget, hanno cominciato a non accogliere più le persone con disabilità complessa, a licenziare il proprio personale o a chiedere agli stessi utenti, che hanno bisogno di continuità terapeutica, un contributo integrativo.
La situazione – scarsamente sopportabile – è stata risolta temporaneamente dall’Assessore Regionale per la Sanità, che ha autorizzato, con un’integrazione del budget stabilito, le strutture in convenzionamento esterno a continuare a fare sedute di terapia alle persone con disabilità grave; ma questo provvedimento – valido per altro solo per il territorio di competenza dell’Azienda USL 6 di Palermo – aveva un limite temporale di qualche mese, per cui la situazione è ritornata come prima.

Si potrebbe risolvere definitivamente la questione trasferendo una parte delle somme destinate al convenzionamento esterno per incrementare il numero dei moduli con cui operano i centri accreditati; in tal modo l’appropriatezza dell’assistenza riabilitativa per le persone con disabilità, soprattutto quelle con particolare gravità, sarebbe garantita e si eviterebbero molte incertezze e tentazioni, più o meno esplicite, di equiparare il convenzionamento esterno con gli stessi centri accreditati; infatti, questi ultimi svolgono dei servizi completamente diversi, che guardano alla complessità della riabilitazione specifica per la disabilità grave e importante.
Si tratta di soluzioni che sono state prospettate più volte dal settembre 2008 fino a questi giorni all’assessore per la Sanità, al quale il Coordinamento H per i Diritti delle Persone con Disabilità nella Regione Siciliana, con tre note successive, ha chiesto anche degli incontri urgenti, proprio per approfondire la questione e per evidenziare che la stessa questione riguarda delle persone che potrebbero vedere aggravata la propria disabilità, se la stessa riabilitazione non fosse effettuata in modo appropriato, adeguato e con continuità, assicurando anche la qualità degli interventi. Del resto, nello specifico, i moduli operativi previsti e codificati nel Piano Triennale a favore delle Persone con Disabilità della Regione Siciliana vanno nella direzione indicata.

È auspicabile, quindi, che la Regione – e in questo caso particolare l’assessore per la Sanità – esamini la possibilità di intervenire nello specifico in breve tempo, ascoltando anche le indicazioni di coloro che vedono nella programmazione organica e globale gli strumenti principali e indispensabili per razionalizzare i servizi e gli interventi e, quindi, anche la spesa, migliorando al tempo stesso la qualità di vita delle persone con disabilità.

*Responsabile del Coordinamento H per i Diritti delle Persone con Disabilità nella Regione Siciliana ONLUS.

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