Ho letto anch’io con emozione – sebbene non paragonabile a quella dei protagonisti! Ma per chi ama i libri è comunque un’emozione – la testimonianza di Laura, la coraggiosa mamma di un coraggioso bambino dislessico, pubblicata da Superando con il titolo L’emozione di rivederlo con un libro in mano [si legga tale testo cliccando qui, N.d.R.].
Mi ha colpito la grande analogia con un volume del 2005 di Roberta Moriondo, medico, foniatra e fisiatra, che ho regalato a molti piccoli lettori in difficoltà e alle loro famiglie disperate, e chi è coinvolto in questi problemi sa bene che non è esagerato dire così. Il volume si chiama Edo non sa leggere. È dislessico… proprio come Einstein, con la prefazione del professor Maurizio Bellucci Sessa e l’introduzione del professor Oskar Schindler che così scrive: «È proprio come racconta la storia di Edo: spesso alla prima, seconda, terza elementare capita che bambini che non hanno mai manifestato problemi di alcun genere non riescano ad imparare a leggere come i loro compagni. Questi disturbi non hanno nulla a che vedere con forme analoghe che si hanno in soggetti con compromissioni sensoriali (vista e udito), intellettuali, motorie o relazionali».
La storia che prendo dalla quarta di copertina è sovrapponibile a quella del figlio di Laura, e per fortuna altrettanto a lieto fine. Edo è un bambino felice, ma qualche tempo dopo l’inizio della scuola elementare, diventa perplesso, timoroso, oggetto di derisione da parte dei compagni e di richiami dei genitori e degli insegnanti. Che cosa è successo? Edo non lo sa! In quel libro, poi, si legge la storia di un bambino dislessico che attraversa diversi stati emotivi e riesce in modo un po’ “magico” e un po’ razionale a trovare la propria strada.
La storia è dedicata a tutti i bambini, ai loro genitori, agli insegnanti, ai logopedisti, ai foniatri, utilizzando il punto di vista del soggetto più prezioso: il bambino stesso!
Del volume, edito dalle Edizioni Angolo Manzoni, si parla ampiamente nel sito dello stesso editore (cliccando qui). Esso appartiene alla collana “CORPO 16 JUNIOR D.”, con la quale ci si propone di dare fiducia ai bambini e ai ragazzi con problemi di dislessia, attraverso le storie narrate e le caratteristiche grafiche “mirate”, in modo tale da costituire una vera e propria tecnica riabilitativa. In questa edizione, infatti – accanto all’utilizzo del carattere neretto; di un carattere corpo 16 senza grazie; di ampi spazi bianchi tra le lettere, le parole, la punteggiatura e le righe; dell’opzione testo non giustificato, per evitare di spezzare le parole; oltre che di frequenti immagini – si sperimenta l’utilizzo dell’icona del volto del protagonista accostato al nome, scritto a scopo identificativo e rafforzativo.
Da segnalare tra l’altro che i prossimi volumi della medesima collana usciranno con un nuovo carattere – l’EasyReading – ancor più mirato per la dislessia.
*Dislessico lieve (ma a suo tempo non riconosciuto).