Potrà ammontare fino a un massimo di 1500 euro l’Assegno di Cura che la Regione Toscana assicurerà alle persone affette da malattie dei “motoneuroni”, in particolare da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), per sostenere l’attività di un caregiver o assistente di cura, che potrà essere anche un familiare. È quanto stabilito nei giorni scorsi dalla Giunta Regionale Toscana, che ha così accolto la proposta avanzata dall’assessore per il Diritto alla Salute Enrico Rossi, la quale comporterà un investimento di quattro milioni di euro per un progetto per ora sperimentale (2009-2010).
«Queste patologie gettano le famiglie in difficoltà gravissime. C’è chi è costretto a lasciare il lavoro per assistere il familiare ammalato», ha spiegato l’assessore Enrico Rossi. «Noi, già nel nostro Piano Sanitario avevamo previsto la possibilità – per persone con gravi disabilità o non autosufficienti – di sperimentare prestazioni economiche equivalenti alla quota sanitaria dei servizi residenziali, da impiegare in forme di assistenza domiciliare».
Obiettivo del progetto e dell’investimento ad esso legato, quindi, è «permettere a queste persone di essere assistite in modo qualificato nel loro contesto familiare – ha continuato Rossi – aiutandole a mantenere il più a lungo possibile una vita di relazione e a ritardare la necessità di ricoveri permanenti in strutture specializzate».
Le persone in situazione di non autosufficienza e affette da malattie dei motoneuroni residenti in Toscana – si calcola che siano circa 350 -, che si trovano nella fase avanzata della malattia e sono assistite a casa, potranno quindi beneficiare di un assegno mensile dell’importo massimo di 1500 euro destinato a sostenere le funzioni svolte dal caregiver. Che sia un familiare o un’altra persona, questo dovrà comunque risultare in regola con la normativa in materia di rapporti di lavoro e dovrà svolgere attività di aiuto e supporto alla persona.
Il Consiglio Sanitario Regionale, fanno sapere dalla Regione Toscana, definirà poi entro la metà di settembre le condizioni cliniche che renderanno possibile l’accesso all’Assegno, alle quali dovranno fare riferimento le Unità di Valutazione Multidisciplinare. Con un atto successivo, invece, saranno individuati i criteri per la determinazione dell’importo dell’Assegno stesso, che sarà legato al reddito personale del beneficiario. Le ASL, infine, saranno impegnate a svolgere un’attività di formazione e aggiornamento dei caregiver. (C.N.)
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