Sarà l’anno buono per la Legge Quadro sulle Malattie Rare?

Sono circa 2 milioni le persone in Italia affette da una cosiddetta "Malattia Rara" e dopo i più recenti passaggi politici e istituzionali - grazie anche all’ottimo lavoro svolto dalla Consulta Nazionale delle Malattie Rare - sembra più vicina l'approvazione di una legge che ne tuteli i diritti sia dal punto di vista medico e sanitario che sociale. Resta per altro da superare lo scoglio della copertura finanziaria per una norma che costituirebbe realmente una svolta per questi cittadini del nostro Paese

La senatrice Laura Bianconi, componente della Commissione Igiene e Sanità a Palazzo MadamaLa notizia che «entro l’anno ci sarà una legge quadro sulle Malattie Rare», annunciata dalla senatrice Laura Bianconi della Commissione Igiene e Sanità del Senato, durante un convegno a Palazzo Madama il 2 febbraio scorso [“Malattie rare e accesso alle cure. Come assicurare il diritto al trattamento?”, Roma, 2 febbraio 2010, Senato della Repubblica, N.d.R.], è stata accolta con soddisfazione dalla Consulta Nazionale delle Malattie Rare e per diversi motivi.
Il primo è che nel corso di quel simposio è stato appurato che le Malattie Rare – nonostante la bassa cassa di risonanza – stanno finalmente raggiungendo un rilievo prioritario nella tutela della salute. In secondo luogo, è stato sottolineato dai senatori Antonio Tomassini e Daniele Bosone (rispettivamente presidente e vicepresidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato) l’importante lavoro condotto dalla Consulta per il raggiungimento di un risultato fondamentale, ovvero il riconoscimento dei diritti dei Malati Rari nel veder garantita la disponibilità di cure e l’immediato accesso ai nuovi farmaci, che è il fine dichiarato del Disegno di Legge n. 52 – di cui la stessa senatrice Bianconi è relatrice – e che il senatore Tomassini (primo firmatario) depositò il 29 aprile del 2008.

Proprio al fine di sensibilizzare i decisori politici sull’urgenza dei contenuti del Disegno di Legge n. 52, la Consulta Nazionale delle Malattie Rare – organismo rappresentativo di 278 associazioni di pazienti – il 21 luglio dello scorso anno aveva organizzato al Senato un incontro politico dal titolo Il cammino dei progetti di legge sulle Malattie Rare e i Farmaci Orfani [se ne legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.], che prendeva le mosse proprio dal Disegno di Legge Tomassini.
In tale occasione, voluta per sviluppare un confronto sul testo, veniva ribadita al mondo politico – invitato a relazionare sul tema (oltre a Bianconi e Bosone erano presenti anche la senatrice Dorina Bianchi, l’attuale ministro della Salute Ferruccio Fazio e il presidente del Senato Renato Schifani) – la necessità di prendere decisioni concrete a tutela dei malati sull’estensione dell’obbligatorietà dello screening neonatale a tutte quelle malattie che hanno (o avranno) una terapia farmacologica e/o dietetica efficace, un migliore accesso al farmaco e il finanziamento alla ricerca. Istanze, queste, sulle quali la Consulta aveva chiesto una presa di posizione definitiva per arrivare a una normativa di tutela per i circa 2 milioni di Malati Rari in Italia.
Ora il Disegno di Legge è pronto con gli emendamenti apportati dalla Commissione Sanità del Senato e il non meno importante fondo voluto dalla senatrice Bianconi per le nuove diagnosi “extra budget” per le Regioni. L’iter è proseguito fino al simposio di qualche giorno fa, utile passaggio verso il superamento dello scoglio che frena la nuova legge: la copertura finanziaria valutata in 100 milioni di euro per l’avvio dei provvedimenti.
Questo sembrerebbe essere l’unico – se pur non trascurabile – ostacolo per una legge accolta in modo bipartisan dal mondo politico, oltre che dalle associazioni di pazienti e dalle rete che deve crearsi e sostenere il mondo dei Malati Rari. «Non rimane allora che affidarsi alle parole del senatore Tomassini sulla necessità di una nuova consapevolezza e responsabilità che guidi le scelte», commenta Flavio Bertoglio, segretario generale della Consulta Nazionale delle Malattie Rare. (Cristina Colzani)

Le Malattie Rare
Sono un gruppo di 7.000-8.000 patologie, molte delle quali croniche invalidanti o fatali, che rappresentano nel loro complesso circa il 10% delle malattie che colpiscono l’umanità. La Commissione Europea ha definito Rare quelle patologie la cui incidenza non è superiore a 5 su 10.000 abitanti.
In Europa si stima che le persone affette da Malattie Rare siano circa 20-30 milioni, 2 dei quali sarebbero in Italia e moltissimi in età pediatrica. L’80% di queste malattie è di origine genetica, mentre per il restante 20% esse sono acquisite.

Consulta Nazionale delle Malattie Rare
Venne creata il 5 giugno 2007 dall’allora ministro della Salute, alla presenza dei rappresentanti delle associazioni dei pazienti. Il 14 febbraio 2008 è arrivata poi la presa d’atto da parte del Ministero della Salute, con il conseguente inserimento della Consulta stessa nella Convenzione in atto tra l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e il Ministero. Il 7 gennaio 2009 quest’ultimo ne ha legittimato l’operato sino a tutto il 2010. Oggi la Consulta chiede il superamento di questo limite temporale, attraverso un riconoscimento istituzionale definitivo che consenta la concreta operatività anche su progetti a lungo termine.
In questi anni la Consulta ha lavorato sui seguenti temi:
–  accertamento dell’invalidità, certificazione-esenzione, presa in carico e continuità assistenziale;
– integrazione socio-sanitaria, uniformità dell’assistenza sanitaria sul territorio nazionale, formazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta;
– ricerca scientifica, comunicazione, base di partenza per una proposta unilaterale di un Piano Nazionale per le Malattie Rare.

Per ulteriori informazioni: info@cndmr.it.

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