«Ci sono voluti dodici anni prima che “Lancet” ammettesse di aver contribuito a creare nella collettività paure infondate nei confronti della vaccinazione trivalente anti morbillo, parotite e rosolia (nota in inglese con la sigla MMR), convincendo molti genitori di persone con autismo a intentare processi per avere l’indennizzo per danni da vaccinazione, con l’idea – diventata “sicurezza e bandiera” – che l’autismo dei figli fosse stato provocato dal suddetto vaccino trivalente».
Questo il commento di Carlo Hanau – docente di Programmazione e Organizzazione dei Servizi Sociali e Sanitari all’Università di Modena e Reggio Emilia, oltre che componente del Comitato Scientifico dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) – alla notizia diffusa qualche settimana fa dall’Agenzia Reuters (la si legga integralmente nella versione italiana cliccando qui), secondo cui «il giornale medico Lancet [testata scientifica nota in tutto il mondo, N.d.R.] ha formalmente ritirato il paper causa di una battaglia internazionale durata 12 anni sui possibili collegamenti tra autismo e vaccino trivalente». L’articolo del quale si parla era stato appunto «pubblicato nel 1998 e scritto dal medico britannico Andrew Wakefield» le cui affermazioni «hanno causato uno dei più grandi contenziosi nella storia della medicina e hanno portato a una forte diminuzione del numero di vaccinazioni negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in altra parte dell’Europa, con un immediato aumento dei casi di morbillo».
«È ormai chiaro – si legge in un comunicato stampa presentato da “Lancet” – che diversi punti del lavoro del 1998 di Wakefield sono scorretti». Inoltre, riferisce ancora la Reuters, «una commissione disciplinare del Comitato Medico Generale Britannico (General Medical Council) ha sentenziato che Wakefield presentò la sua ricerca “in modo irresponsabile e disonesto”, “ignorando sensibilmente” la sofferenza dei bambini oggetto dello studio e “rovinando la reputazione” della professione medica».
Alla questione il nostro sito ha dedicato recentemente un ampio approfondimento curato da Donata Vivanti (presidente di Autismo Italia e vicepresidente dell’EDF-European Disability Forum), cui senz’altro rimandiamo (lo si legga cliccando qui). Vi si riferiva tra l’altro del Comitato Indipendente voluto dal Centro per il Controllo delle Malattie (CDC) di Atlanta (USA) e dall’Istituto Nazionale della Sanità degli Stati Uniti (NIH), per esaminare l’ipotesi dell’associazione fra vaccino MMR e autismo, valutando la sicurezza di altri vaccini, al fine di fornire una guida per tutti coloro che ne fanno uso (medici e popolazione). E anche le conclusioni di tale Comitato – costituito con criteri di assoluta severità – erano state riportate da Vivanti, vale a dire: «1. L’evidenza scientifica smentisce l’esistenza di una relazione causale tra vaccino MMR e disturbi dello spettro autistico. 2. Una parte consistente dell’evidenza epidemiologica non dimostra alcuna associazione tra vaccino MMR e disturbi dello spettro autistico».
«Oggi – annota ancora Hanau – vediamo con tristezza che il mondo va verso l’irrazionalità e che quello che conta per molti movimenti – che urlano e usano toni da stadio per temi delicati e complessi come la ricerca delle cause dell’autismo – non sono le prove e i numeri, ma le idee che piacciono e che danno una spiegazione, purché sia, a ciò che ora è ignoto. Prevediamo in tal senso che i movimenti anti-vaccinazione continueranno a dare a quest’ultima le colpe di tutto ciò di cui non si conosce la causa, ma è importante che una rivista prestigiosa come “Lancet” si dissoci da Andrew Wakefield e che il General Medical Council si sia pronunciato sul suo operato, definendo la presentazione di quella ricerca come “irresponsabile e disonesta”». (S.B.)
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