«Dopo migliaia di anni di discriminazione e guarigioni negate – dichiara soddisfatto Giovanni Battista Pesce, presidente dell’AICE (Associazione Italiana Contro l’Epilessia) – finalmente qualcosa si muove: aumentano infatti i casi di riconoscimento della guarigione da epilessia, prima negati, nonostante le certificazioni dei medici specialisti lo attestassero».
Fino ad oggi, dunque, degli oltre 300.000 cittadini italiani che soffrono di una forma di epilessia, circa il 5% guarisce (15.000 persone), ma la loro situazione, dal punto di vista dell’acquisizione della patente di guida, non veniva riconosciuta, restando invece burocraticamente e meccanicamente imposta una sorta di “marchio”, per tutta la loro vita, sulla base di una rigida applicazione dell’articolo 320 (allegato II) del DPR 495/92, regolamento attuativo del Codice della Strada.
E tuttavia, dopo la Sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Veneto n. 73/09, le cui parole chiave erano state «il soggetto è completamente guarito» (il nostro sito se n’è occupato con il testo disponibile cliccando qui) e dopo l’accoglimento del ricorso di una persona di Vicenza da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, rispetto al mancato riconoscimento della sua guarigione da parte della Commissione Medico Locale, sono uscite allo scoperto sempre più persone guarite da epilessia, che hanno chiesto in particolare il supporto dell’AICE per rimuovere la discriminazione di un’intera vita.
A dare ancor più forza e visibilità al percorso in atto, arriva ora – ed è notizia di qualche giorno fa – la riconosciuta guarigione di un trentenne torinese, da parte della Commissione Medica Locale Patenti di Guida ASL TO 1, che ha rimosso le limitazioni della validità biennale della sua patente di guida B.
«Di fronte alle sempre più frequenti rimozioni delle ingiustificate limitazioni che discriminavano persone la cui guarigione era stata certificata da medici specialisti del servizio pubblico – commenta Pesce – si può davvero parlare di “continue vittorie”, non solo per le persone direttamente interessate, ma anche per la stessa dignità del valore delle certificazioni mediche che tali guarigioni avevano attestato. Dal canto nostro, comunque, e grazie al positivo rapporto instaurato con i Ministeri competenti, ci stiamo anche adoperando affinché con il prossimo recepimento della Direttiva Europea n. 112/09 sulla patente di guida, vengano garantite, nella piena sicurezza per tutti, norme non discriminanti le persone con epilessia guarite o con controllo terapeutico delle crisi».
Sempre in riferimento all’AICE, ne va ricordata anche la battaglia – tuttora in corso – sulla Proposta di Legge n. 2060/09, presentata dalla deputata Barbara Saltamartini e da numerosi altri parlamentari di tutto l’arco costituzionale, per ottenere non solo il riconoscimento delle persone guarite da epilessia, ma anche adeguate misure integrative in favore di chi soffre di epilessia in condizione di farmacoresistenza (circa il 25% dei casi).
«Quello di Torino – conclude il presidente dell’AICE – è un successo che consolida quanto la nostra Associazione ha promosso il 2 maggio scorso, in occasione della Nona Giornata Nazionale per l’Epilessia [se ne legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.] e l’auspicio è che nel prossimo 150° anniversario dell’Unità d’Italia anche le Persone con epilessia possano essere Pieni Cittadini della nostra Repubblica». (S.B.)
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