Sono già in tanti vicini alle famiglie che vogliono dire la loro

di Giorgio Genta*
E non si tratta solamente di genitori di ragazze e ragazzi con disabilità, ma anche di docenti universitari, neuropsichiatri, insegnanti di sostegno, volontari, operatori del sociale, scrittori e giornalisti che hanno deciso di sottoscrivere la lettera di protesta inviata nei giorni scorsi da numerose Associazioni che rappresentano "famiglie con disabilità", in relazione a terapie "alternative e complementari", terapie "ufficiali" e soprattutto alla carenza di partecipazione delle famiglie e dei loro rappresentanti nelle decisioni riguardanti le problematiche della riabilitazione pediatrica. Un buon esempio di come lo slogan "Nulla su di Noi Senza di Noi e le Nostre Famiglie" resti il pilastro per rendere realmente esigibili certi diritti

Fotografate di spalle sette persone che si tengono per mano. Sullo sfondo il cieloCrescono la condivisione e le sottoscrizioni alla lettera di protesta inviata da numerose Associazioni che rappresentano “famiglie con disabilità” ai presidenti di SIMFER (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa) e SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza), in relazione a terapie “alternative e complementari”, terapie “ufficiali” e soprattutto alla carenza di partecipazione delle famiglie e dei loro rappresentanti nelle decisioni riguardanti le problematiche della riabilitazione pediatrica, così come raccomandato dalla migliore letteratura scientifica internazionale e dall’Istituto Superiore di Sanità (la lettera è stata pubblicata nei giorni scorsi in questo sito e la si può leggere integralmente cliccando qui).

Adesioni al documento arrivano infatti non solo da parte di genitori di ragazze e ragazzi con disabilità, ma anche da docenti universitari, neuropsichiatri, insegnanti di sostegno, volontari, operatori del sociale, scrittori, giornalisti e tra pochi giorni ne pubblicheremo una prima lista.
In questa triste stagione di tagli e di sacrifici – come sempre a carico di chi non sfugge a una fiscalità crudele e come potrebbero d’altra parte fuggire le famiglie con disabilità, spingendo i loro ragazzi in carrozzina?… – sembra dunque aumentare la consapevolezza che lo slogan “Nulla su di noi Senza di Noi e le Nostre Famiglie” resta il pilastro per rendere i nostri diritti, e quelli di tutti, realmente esigibili.

*Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).

Ricordiamo che le Associazioni che vogliano aderire all’iniziativa di cui si parla nel presente testo, ma anche le singole persone, possono far pervenire un messaggio di assenso all’indirizzo abcliguria@gmail.com. Le singole persone devono anche indicare nome cognome e qualifica (ad esempio: genitore di un ragazzo con disabilità; docente di sostegno; docente universitario ecc.).
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