Dopo lo spazio che abbiamo dato al Centro Studi del Cane Italia, con un’intervista al suo fondatore Luca Rossi, ci occupiamo questa volta di un’altra meritoria associazione che agisce sia nel campo della pet therapy (letteralmente “terapia per mezzo dell’animale”), curando interventi dei propri operatori presso strutture apposite, formando nuovi operatori e preparando cani appositamente addestrati per le strutture che li richiedano, sia in quello della dog therapy (“terapia per mezzo del cane”), formando e assegnando cani da assistenza per persone con disabilità motoria, tramite uno specifico protocollo di lavoro.
Si tratta di Dog4life ONLUS, organizzazione no profit sorta a Meda (Milano), della quale ben volentieri lanciamo un appello diffuso proprio in questi giorni, tramite il quale si cerca una persona con disabilità tra i 18 e i 60 anni, con discreta sensibilità degli arti superiori, che risieda nella zona di Milano Nord-Como-Lecco e che abbia la possibilità di prendersi cura di una cucciola di black labrador.
«Il Progetto Un cane per la vita – precisa l’Associazione – all’interno del quale rientra tale adozione, è già stato interamente finanziato, per cui non è richiesta alcuna somma di denaro. E anche i costi relativi all’acquisto del cane, alle prime vaccinazioni, al suo mantenimento sino ai quattro-cinque mesi, oltre che alle prestazioni di un istruttore professionista sino al completamento del training che si svolgerà in parte presso l’abitazione della persona con disabilità, in parte presso il nostro centro di Meda, sono già stati finanziati da una società privata. La persona con disabilità e la sua famiglia dovranno essere disposti, oltre a garantire una buona qualità di vita al cane, accogliendolo in casa propria sin dai quattro mesi di età circa, a seguire l’iter di addestramento per circa un anno dalla data di adozione».
Questo per quanto riguarda tale specifica opportunità. Più in generale, tornando al già citato protocollo di lavoro adottato dall’Associazione Dog4life, la sua novità consiste nel fatto che sia la stessa persona con disabilità ad addestrare il proprio cane, sotto la supervisione dell’istruttore che lo segue passo passo, presso il suo domicilio e in esterno, per ottenere l’esercizio finale.
«Tutti i metodi – viene precisato – si avvalgono del processo di modellaggio e quindi l’animale viene rinforzato sempre positivamente e mai negativamente».
Come già avevamo scritto parlando del Centro Studi del Cane Italia, molto spesso – specie in Italia – è ancora tutto da scoprire ciò che di buono può fare un cane da assistenza per le persone con disabilità. Infatti, spiegano ancora i responsabili di Dog4life, «senza ovviamente costituire la panacea di tutti i mali e senza riuscire a sostituire l’ausilio di un assistente umano, il cane riesce comunque a colmare alcune lacune fisiche della persona, in modo da costituirne un ideale “prolungamento” degli arti e della volontà».
Un’importante opportunità, quindi, poiché «il cane, se addestrato nel modo giusto, riuscirà ad eseguire compiti semplici, ma che costituiscono innanzitutto un aiuto effettivo, permettendo anche l’apertura di un canale di comunicazione tra la persona con disabilità e il resto del mondo».
(Stefano Borgato)
Dog4life ONLUS, Via Libertà, 23, 20036 Meda (Milano)
Direttore tecnico: Luca Migliavacca, tel. 338 1371226
l.migliavacca@dog4life.it
Segreteria: s.frizzera@dog4life.it – www.dog4life.it.