La fibrosi cistica – nota anche come mucoviscidosi – è la malattia genetica più frequente tra le popolazioni di origine caucasica (Europa e Nordamerica).
Essa esordisce in genere durante la prima infanzia e nelle persone colpite i liquidi biologici (muco bronchiale, secrezioni del pancreas e del fegato ecc.) sono molto più densi del normale. Nei bronchi e nei polmoni, dunque, il muco molto denso ostacola il passaggio dell’aria e favorisce l’insorgenza di infezioni ripetute. Il danno al pancreas, invece, provoca difficoltà digestive, causando un rallentamento della crescita, mentre il fegato può andare incontro a cirrosi.
Un’altra caratteristica comune è l’alto contenuto di sale del sudore. I maschi, inoltre, sono quasi sempre sterili.
La prognosi non è buona, anche se oggi la vita media dei pazienti arriva a circa trentasette anni e la qualità della stessa è migliorata significativamente.
Accanto a forme classiche di fibrosi cistica, in cui sono presenti i principali sintomi descritti, ve ne sono anche di atipiche, a decorso più lieve o tardivo.
Come si trasmette
La fibrosi cistica è dovuta ad alterazioni del gene CFTR, codificante per una proteina coinvolta nella regolazione del flusso di acqua e ioni attraverso la membrana cellulare.
La malattia viene trasmessa con modalità autosomica recessiva: i genitori, cioè, sono portatori sani della mutazione (e spesso non sanno di averla), mentre ciascun figlio della coppia ha il 25% di probabilità di essere malato.
La gravità della malattia può essere influenzata anche da altri fattori genetici e ambientali.
Diagnosi
La diagnosi si basa sul test del sudore (con misurazione della concentrazione di cloro) ed è confermata con l’identificazione di una mutazione nel gene CFTR. È disponibile anche il test neonatale e inoltre, per le coppie portatrici di una mutazione, è possibile la diagnosi prenatale con l’analisi molecolare sui villi coriali.
Trattamenti disponibili
L’unica possibilità di cura al momento disponibile è offerta dal trapianto del polmone e/o del fegato, che in alcuni pazienti sta dando buoni risultati purché le loro condizioni di partenza siano le migliori possibili. Altrimenti, è possibile intervenire per ritardare l’evoluzione della malattia.
Tra i trattamenti effettuati, si possono citare la rimozione delle secrezioni dai bronchi (con drenaggio e programmi di fisioterapia respiratoria), la somministrazione di antibiotici per le infezioni respiratorie e quella di vitamine e integratori per i problemi digestivi e nutrizionali.
Articoli Correlati
- Basta con la fibrosi cistica come fatalità! Sono queste le parole d'ordine con cui la LIFC (Lega Italiana Fibrosi Cistica) ha presentato in Senato la Settimana Europea di Sensibilizzazione alla Fibrosi Cistica, manifestazione con la quale si…
- Il valore del respiro: sport e fibrosi cistica In occasione della Settimana Europea della Fibrosi Cistica, prevista dal 21 al 27 novembre e dedicata a quella che è la malattia genetica più frequente tra le popolazioni di Europa…
- La sindrome di Sjögren* Un'ampia scheda dedicata alla sindrome di Sjögren, malattia autoimmune che attacca principalmente le ghiandole salivari e quelle lacrimali, con il frequente coinvolgimento, però, di numerosi altri organi del corpo