Percorsi di inclusione dopo la lesione spinale

Tre linee fondamentali di azione, con l'obiettivo di facilitare il ritorno a una vita attiva per le persone che hanno subito una lesione spinale: dall'utilizzo di linguaggi innovativi di dialogo tra Ospedale e territorio, ai percorsi utili a rinforzare la capacità delle persone di riprogettare la loro vita, sino alle forme di accompagnamento diretto nella fase post-dimissione: sta in questo l'essenza del Progetto "Inclusione", realizzato dall'Ospedale Montecatone di Imola, che sarà al centro del seminario organizzato per il 1° dicembre, nella città emiliana, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 dicembre

Ragazzo in carrozzina in riabilitazione, insieme a una donna adultaSi chiama Percorsi di inclusione dopo la lesione spinale il seminario organizzato per giovedì 1° dicembre (in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 dicembre) a Imola (Bologna) (Aula Magna di Palazzo Vespignani, Via Garibaldi, 24, ore 9) dal Montecatone Rehabilitation Institute – il noto centro specializzato nella cura di persone con lesione midollare e/o grave cerebrolesione – in collaborazione con l’Università di Bologna.
Obiettivo dell’incontro è soprattutto quello di presentare i risultati del Progetto Inclusione, realizzato dall’Ospedale di Montecatone, con il finanziamento dell’Assessorato Regionale dell’Emilia Romagna per la Scuola, la Formazione Professionale, l’Università e Ricerca e il Lavoro.

«Inclusione – spiega la coordinatrice Claudia Corsolini – si è articolato su tre linee fondamentali di azione, con l’obiettivo di facilitare il ritorno a una vita attiva per le persone che hanno subito una lesione spinale: innanzitutto l’utilizzo di linguaggi innovativi di dialogo tra Ospedale e territorio, in modo che i servizi locali possano collaborare con gli operatori dell’Ospedale e preparare al meglio il ritorno a casa; quindi, una serie di percorsi per rinforzare la capacità delle persone di riprogettare la loro vita, tenendo in considerazione la disabilità acquisita; infine, le forme di accompagnamento diretto della persona nella fase post-dimissione».
Il progetto ha coinvolto oltre cinquanta pazienti emiliano-romagnoli nella prima linea di azione, quasi trenta da tutta Italia nella seconda e oltre trenta, ancora emiliano-romagnoli, nella terza. 

Nel corso del seminario del 1° dicembre, gli operatori di Montecatone approfondiranno, per ciascuna linea, i risultati raggiunti e i possibili percorsi di miglioramento.
Da segnalare che la mattinata sarà conclusa dall’intervento di Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FAIP (Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici), che avrà modo di commentare il progetto dal punto di vista dei protagonisti.
Il dibattito, guidato dal direttore generale di Montecatone Augusto Cavina, sarà arricchito dal contributo dei partecipanti, tra i quali oltre cinquanta operatori provenienti dai servizi territoriali della Regione e dalle Unità Spinali di Torino, Novara, Ancona e Sondalo (Sondrio).
Nel pomeriggio, infine, è prevista una sessione laboratoriale per gli operatori interessati a sperimentare in diretta la piattaforma informatica realizzata durante il progetto. (S.B.)

Il programma del seminario è disponibile cliccando qui. Per ulteriori informazioni: tel. 0542 632850, corsolini@montecatone.com.
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