Aggiornamenti sulla sclerodermia

a cura di «Sanità News. Malattie Rare»*
Riconoscere per tempo i primi segni della sclerodermia: è stato questo il tema al centro del Secondo Congresso Mondiale dedicato a questa rara malattia autoimmune, cronica ed evolutiva, nota anche come sclerosi sistemica, evento tenutosi nei giorni scorsi a Madrid. E alla fine di marzo è prevista la XVIII Giornata Italiana, centrata in particolare su un convegno che si terrà a Milano, a cura del GILS (Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia)

Il fenomeno di Raynaud, che contraddistingue la sclerodermia, è detto anche «fenomeno della mano fredda»Riconoscere per tempo i primi segni della sclerodermia – la rara malattia autoimmune, cronica ed evolutiva, nota anche come sclerosi sistemica  – e in particolare il fenomeno di Raynaud o “mano fredda”, che si manifesta con un tipico pallore alle dita di mani e piedi, è la sfida su cui si sono concentrati gli specialisti del settore, riunitisi a Madrid dal 2 al 4 febbraio, per il Secondo Congresso mondiale sulla Sclerodermia.

Tra le altre novità, il nuovo test Elf (Enhanced Liver Fibrosis), che in uno studio condotto da scienziati italiani in collaborazione con colleghi britannici, si è dimostrato in grado di predire l’andamento della malattia.
A presiedere il summit spagnolo – a conferma del ruolo di primo piano della ricerca italiana in questo ambito – è stato Marco Matucci-Cerinic, docente di Reumatologia e direttore della Divisione di Reumatologia e del Centro di Riferimento Regionale sulla Sclerosi Sistemica dell’Università di Firenze.
 
Prossimamente, tra l’altro [il nostro sito se ne occuperà specificamente a suo tempo, N.d.R.] Il 24 marzo, presso l’Aula Magna dell’Università Statale di Milano, si rinnoverà l’appuntamento annuale con il Convegno Nazionale promosso dal GILS (Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia), in occasione della XVIII Giornata Nazionale per la lotta a questa malattia.
Sclerosi sistemica: nuove prospettive terapeutiche, sarà il titolo dell’evento, che costituirà un’opportunità e un sostegno concreto per i malati, coinvolti in prima persona, nell’affrontare la patologia in ogni suo aspetto, da quello scientifico a quello umano, toccando anche la problematica dei diritti legati alle patologie complesse. Il rapporto di coppia, ad esempio, è un tema molto sentito dagli ammalati, ma esso rimane nell’ombra e pochi ne vogliono parlare: il GILS intende invece affrontarlo in tutta la sua problematicità.

*Testo qui ripreso, con lievi riadattamenti, per gentile concessione di tale testata (sito http://malattierare.sanitanews.it).

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