«C’è preoccupazione per la campagna dell’ENS (Ente Nazionale per la Protezione e l’Assistenza dei Sordi), che vorrebbe imporre insegnanti di sostegno nelle scuole, neuropsichiatri infantili e l’apprendimento della Lingua dei Segni a tutti i bimbi sordi».
È questa l’opinione dell’AGUAV (Associazione Genitori ed Utenti Audiovestibologia Varese), secondo la cui presidente, Tiziana Basso, si tratta di proposte «che prevedono un ritorno al passato nella gestione della sordità infantile poiché sono un’evidente involuzione rispetto ai traguardi della tecnologia e della medicina e non tutelano i diritti dei sordi che possono sentire».
Oltre ai sordomuti e ai sordi “impiantati” tardivamente, l’AGUAV si sofferma infatti anche sui cosiddetti “nuovi sordi”, ovvero su quei bambini che grazie all’impianto cocleare conducono una vita normale già dal terzo anno di vita, con una buona capacità uditiva, una normale maturazione affettiva e sociale e un apprendimento scolastico simile a quello dei loro coetanei udenti.
«L’impianto cocleare – si legge ancora nella nota diffusa dall’Associazione lombarda – è certamente una delle innovazioni medico-chirurgiche più importanti dei tempi recenti, poiché si tratta del primo organo sensoriale articifiale utilizzabile clinicamente. Esso necessita di un’elevata spesa iniziale, ma i suoi costi, sostenuti dalla Regione, vengono recuperati con il risparmio delle provvidenze economiche e del mancato utilizzo del sostegno scolastico».
Tali benefìci e risparmi economici potrebbero però essere pienamente soddisfatti solo se «la legislazione sul riconoscimento del sordomutismo e dell’invalidità tenesse conto di questa moderna tecnologia».
Ecco perché l’AGUAV intende far sentire la propria voce e rivendicare per i propri figli un futuro di bambini «normoudenti, a cui hanno diritto a tutti gli effetti».
(S.B.)
Via Trentini, 30, 21100 Varese
tel. 347 0874934, aguav@audiologia.it
http://www.audiologia.it/aguav.htm.
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