Le donne, la disabilità e il lavoro

Verrà presentata il 17 novembre a Bologna un'interessante ricerca condotta dalla Provincia e dalla UILDM locale (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), in collaborazione con altre associazioni, che evidenzia le difficoltà incontrate dalle donne con disabilità quando si avvicinano al mondo del lavoro, proponendo anche alcune soluzioni al problema

Le conseguenze della disabilità investono la maggior parte se non la totalità degli aspetti esistenziali della persona, provocando difficoltà che a uno sguardo superficiale possono passare inosservate e che diventano note solo con una forte volontà di conoscenza e di approfondimento.
È per questo motivo che le Consigliere di Parità della Provincia di Bologna e la Sezione locale della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), in collaborazione con l’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), l’AIAS (Associazione Italiana Assistenza Spastici), CERPA Italia (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità) e altre associazioni, hanno voluto attivare un progetto di ricerca che avesse come obiettivo l’analisi di un importante e delicato aspetto della disabilità: la condizione della donna disabile nel mondo del lavoro.

Giovane donna al tavolo di lavoro«Spesso – dichiara Roberto Alvisi, presidente della UILDM di Bologna – la donna con disabilità si trova infatti ad affrontare una doppia discriminazione: una legata alla sua patologia, l’altra per la sua identità di genere. La nostra ricerca, denominata Donne, disabilità e lavoro, ha il merito non solo di fare luce attraverso un’analisi di genere sulla natura e le dimensioni del fenomeno, ma si propone anche l’obiettivo di favorire l’inserimento delle donne disabili nel contesto lavorativo, tenendo d’occhio i vari aspetti del problema».

I risultati dello studio verranno presentati a Bologna, sabato 17 novembre (Palazzo Malvezzi, Via Zamboni, 13, ore 9.30-13.30), nel corso di un convegno che verrà aperto dal già citato Alvisi e che vedrà poi la partecipazione di Barbara Busi e Rosa Maria Amorevole, Consigliere di Parità della Provincia di Bologna, di Lucia Lella, vicepresidente della UILDM bolognese, di Rita Bencivenga dello Studio TAF, CERPA Italia, di Giovanna Cantoni dell’Università di Bologna, di Piera Nobili, presidente di CERPA Italia, di Francesca Arcadu e Simona Lancioni, coordinatrici del Gruppo Donne UILDM Nazionale.
Significativa poi la tavola rotonda conclusiva, che coinvolgerà anche Renata Bortolotti, segretaria della Camera del Lavoro di Bologna, Vittorio Capecchi dell’Università di Bologna, Paola Cicognani del Servizio Lavoro della Regione Emilia Romagna, Lia Fabbri, presidente dell’ANIEP (Associazione Nazionale per la Promozione e la Difesa dei Diritti Civili e Sociali degli Handicappati), Enrica Pietra Lenzi, presidente dell’AIAS di Bologna, Renata Piccolo della UILDM di Bologna, Lucia Sciuto del CRA (Centro Regionale Ausili) dell’AUSL di Bologna, Cettina Stornante dell’AUSL di Faenza e Franco Tabacco, presidente dell’AISM di Bologna.

Tanti interventi che consentiranno di focalizzare innanzitutto il metodo utilizzato dalla ricerca, tramite il quale sono state analizzate tematiche come quelle relative all’accesso al lavoro, all’inserimento lavorativo attraverso il collocamento mirato, alla flessibilità, al trasporto, alla conciliazione tra i tempi e le esigenze del lavoro e quelli della vita, al sostegno psicofisico, alle barriere architettoniche e all’assistenza sociale e sanitaria.
Successivamente ci sarà spazio anche per i primi bilanci, dai quali emergono chiaramente sia le difficoltà che le donne con disabilità incontrano quando si avvicinano al mondo lavorativo – a causa delle barriere architettoniche, ma anche di una serie di pregiudizi – sia la poca consapevolezza che avere un lavoro, in condizioni adeguate alla propria difficoltà, dev’essere un diritto.
(S.B.)

Per ulteriori informazioni:
– Ufficio Consigliere di Parità della Provincia di Bologna
tel. 051 6598845,
consiglieradiparita@nts.provincia.bologna.it
– UILDM Bologna
tel. 051 266013,
uildmbo@libero.it.
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