Ma così rischiamo di restare tutti disoccupati!

L'aumento delle multe alle aziende che non rispettano il collocamento obbligatorio delle persone con disabilità «non è il metodo giusto e il migliore», secondo Eugenia Roccella, sottosegretario al lavoro, alla Salute e alle Politiche Sociali, per rendere più facile l’incontro fra domanda e offerta di lavoro. Prima, infatti, servono il monitoraggio e una maggiore comprensione della realtà, oltre a un cambiamento culturale, tramite il quale non vi sia più al centro «una cultura trionfale della perfetta salute». Secca la reazione di Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), secondo il quale, in base a concetti come questi, «le persone con disabilità rischiano di restare tutte disoccupate!»

Il sottosegretario al Lavoro, alla Salute e alle Politiche Sociali Eugenia Roccella«Non sono convinta che un aumento delle multe alle aziende che non rispettano il collocamento obbligatorio delle persone con disabilità sia il metodo giusto e il migliore per rendere più facile l’incontro tra domanda e offerta di lavoro»: lo ha dichiarato il sottosegretario al Lavoro, alla Salute e alle Politiche Sociali Eugenia Roccella, nel corso di un convegno (Disabilità e lavoro: un binomio possibile) presso la Sala delle Colonne della Camera dei Deputati.
Secondo il Sottosegretario, infatti, «il “bastone” ci vuole, ma non è lo strumento principale. Occorre invece creare occasioni di confronto e dare risposte alle imprese, per far sì che domanda e offerta si incontrino con buona soddisfazione di tutti». In tal senso oggi la priorità sarebbe data dal «monitoraggio e dalla comprensione della realtà, prerequisiti per giungere a interventi che abbiano successo. Dobbiamo cioè capire come stanno le cose, quali sono le migliori pratiche e diffonderle».

Ancora, il problema, per Roccella, non è solo di spesa, «che non è bassa», ma anche «culturale» e riguarderebbe il fatto che «i passi avanti realizzati sul piano teorico in termini di accoglienza, accettazione, relazione si scontrano con una cultura trionfale della perfetta salute, che esalta la giovinezza, la funzionalità e la velocità e che lascia indietro non solo i disabili, ma anche una fetta importante di altri cittadini. Una cultura che fa della salute una priorità e che si declina nel concreto, ad esempio, nella diffusione di pratiche come la diagnosi preimpianto o l’utilizzo delle analisi prenatali con ricorso all’aborto, che hanno portato ai minimi storici le nascite di bambini Down, le quali incidono nella società, spostando l’attenzione dal necessario rispetto della centralità della persona umana come criterio condiviso».
«È sbagliato dunque – ha concluso il suo intervento il Sottosegretario – focalizzarsi solo sul lavoro, dimenticando che il problema va affrontato in modo più articolato, scopo, questo dell’Osservatorio della Disabilità che è in via di costituzione presso il Ministero». Si parla – lo ricordiamo – dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità, stabilito dalla Legge 18/09 che ha portato alla ratifica, da parte dell’Italia, della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.

Secca la prima reazione di Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), alle parole sul lavoro delle persone con disabilita, pronunciate dal sottosegretario Roccella. «Andiamo avanti così, allora», ha dichiarato Barbieri. «Resteremo tutti disoccupati, con buona pace delle tante parole spese sull’inclusione e sui diritti! Queste, putroppo, ci sembrano ancora solo chiacchiere». (S.B.)

Ringraziamo per le segnalazioni il portale SuperAbile e l’Agenzia «Redattore Sociale».

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