A Termoli hanno vinto i lavoratori con disabilità

Proprio nello stesso giorno in cui si svolgeva il noto referendum di Torino Mirafiori, abbiamo registrato sulle cronache molisane un'Ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale che ha seccamente rigettato un ricorso riguardante lo stabilimento di Termoli (Campobasso) del Gruppo Fiat e che ha sostanzialmente ribadito il diritto dei lavoratori con disabilità ad essere occupati in tale azienda, secondo quanto stabilito dalla Legge 68 del 1999

Operaio saldatore in carrozzinaÈ a Termoli (Campobasso) uno dei più noti stabilimenti di Fiat Powertrain Technologies, settore del Gruppo Fiat specializzato e dedicato alla ricerca, allo sviluppo, alla produzione e alla vendita di motori e cambi. E nei giorni scorsi proprio del polo industriale molisano si è parlato in cronaca, questa volta non per i continui problemi legati alla crisi del settore e alla cassa integrazione che ha colpito e colpisce tanti operai, ma per una sua “sconfitta giuridica” nei confronti delle persone con disabilità o meglio della Legge 68/99, che ne definisce il diritto al lavoro. Vediamo perché.

Com’è noto agli “addetti ai lavori” – ma vale senz’altro la pena ricordarlo anche qui – la citata Legge 68/99 stabilisce che «i datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti ad avere alle loro dipendenze lavoratori appartenenti alle categorie di cui all’articolo 1 [persone con disabilità, N.d.R.] nella […] misura [del] sette per cento dei lavoratori occupati, se occupano più di 50 dipendenti».
Nel luglio del 2008, dunque, la Provincia di Campobasso (Centro per l’Impiego – Servizio Collocamento Disabili) e Fiat Powertrain Technologies avevano stipulato una Convenzione, rifacendosi a tale norma, ciò che stabiliva l’assunzione in azienda di settantasei persone con disabilità nell’arco di dieci anni. Nei primi due anni di validità dell’accordo, invece, si è arrivati a occupare «solo sette unità di personale, al posto delle venti previste», come riferisce la testata PrimapaginaMolise.it (se ne legga cliccando qui), fino alla comunicazione da parte dell’azienda, nel luglio del 2010, della «sospensione unilaterale degli obblighi occupazionali legati alla Convenzione stipulata nel 2008».
A questo punto la Provincia aveva deciso – con alcuni provvedimenti dell’autunno scorso – di avviare direttamente la chiamata degli aventi diritto, tramite i propri Centri per l’Impiego. Di fronte a ciò Fiat Powertrain Technologies aveva presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Molise e proprio il 13 gennaio scorso è arrivata l’Ordinanza che ha respinto l’istanza (la si legga integralmente cliccando qui).

Sul provvedimento – come riporta sempre PrimapaginaMolise.it – ha espresso la propria soddisfazione il presidente della Provincia di Campobasso Nicolino D’Ascanio, che ha dichiarato tra l’altro: «Abbiamo più volte invitato la Fiat a desistere da un ingiustificato atteggiamento di chiusura verso i sacrosanti diritti delle persone disabili e quindi a rispettare le norme di legge che stabiliscono i termini per la loro assunzione al lavoro. Pertanto, il pronunciamento del TAR suona come una bella notizia, ma anche come dimostrazione dell’infondatezza di una decisione che toglieva serenità alle famiglie dei tanti soggetti che hanno il pieno diritto di lavorare senza sentirsi di peso a nessuno».
Sono indubbiamente “giorni caldi”, per il Gruppo Fiat, pensando segnatamente al referendum del 13 gennaio sui nuovi accordi per Torino Mirafiori, che ha visto quasi la metà dei lavoratori pronunciarsi negativamente, con scenari futuri ancora tutti da definire. Nel caso però di Termoli e di questa Ordinanza del TAR – prodotta casualmente proprio nello stesso giorno del referendum torinese – non ci sono dubbi: qui il diritto dei lavoratori con disabilità è stato tutelato. Vedremo i prossimi sviluppi. (S.B.)

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