Mauro ha 39 anni, abita a Bellinzago (Novara), non si perde una partita della Juve e lavora a tempo indeterminato come saldatore. Massimo ha 38 anni, ama fare le previsioni del tempo (dice sempre che «domani pioverà») e dopo aver lavorato per anni in un’azienda produttrice di forni elettrici, da qualche mese è tuttofare presso una casa di cura. Antonietta di anni ne ha 34, ha una fervida immaginazione, ama la musica e fa l’addetta alle pulizie in una struttura per anziani.
Tre persone diverse, tre storie di vita differenti, tre realtà accomunate da una possibilità: affermare se stessi con il lavoro. Oggi, infatti, trovare o mantenere il posto di lavoro è difficile per tutti, ma per una persona con disabilità può esserlo ancora di più. Qualsiasi tipo di deficit psicofisico congenito o contratto può compromettere sia la ricerca attiva del lavoro sia la sua riconferma. E talvolta il confine tra l’essere considerato una risorsa umana o un peso sociale diventa sottile.
A tutela del diritto al lavoro per i disabili esiste la Legge 68/99, che dà loro l’opportunità di entrare a pieno titolo nel mondo del lavoro. Legge di cui poco si sa e poco si parla, se non negli ambienti per addetti ai lavori. Evaderla comporta, tuttavia, come pena, il pagamento di una multa in denaro, a volte considerata una soluzione più comoda dell’assunzione di un disabile in azienda.
Da qui nasce l’idea del Gruppo Quelli del Sabato – appartenente all’Associazione Volontariato Bellinzago e da diciannove anni impegnato sul territorio a fianco dei disabili – e delle ACLI novaresi, di realizzare una campagna di comunicazione sociale per sensibilizzare le aziende, affinché ottemperino alla Legge o continuino a farlo.
68/99. Calcolami. Ho i numeri per lavorare è lo slogan dell’iniziativa la quale, dopo avere ricevuto il Patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Novara e del Comune di Bellinzago, ha ottenuto anche quello di Pubblicità Progresso, poiché ritenuta di qualità e apprezzata per l’interesse sociale del contenuto che veicola.
I testimonial sono alcuni ragazzi appartenenti al gruppo Quelli del Sabato, ritratti nelle loro reali mansioni di lavoro da Antonio Bovio, fotografo professionista. Più di novecento scatti in dodici ore di set fotografico, per arrivare a scegliere sette immagini rappresentative. Protagonisti: Mauro, saldatore; Nicoletta, bidella; Manuela e Roberta, operaie; Eva, segretaria; Massimo, tuttofare; Antonietta, addetta alle pulizie.
Destinatario della campagna pubblicitaria è il mondo delle aziende, ma anche degli enti e di tutti i soggetti che possono offrire un’opportunità di lavoro a persone con disabilità e in particolare a quelle imprese che secondo la Legge 68/99 dovrebbero assumere un disabile nel proprio organigramma.
«Questa campagna – spiegano i portavoce delle organizzazioni promotrici – ha come obiettivo quello di generare un cambiamento di percezione nei confronti dei disabili, affinché vengano giustamente considerati come ugualmente abili nel mondo del lavoro, purché, come i normodotati, siano inseriti con una mansione che tenga conto delle loro capacità e competenze, fisiche, psichiche e professionali».
La realizzazione è stata finanziata con il 5 per mille delle ACLI novaresi all’interno del Progetto Comunicabilità, così come parte della pianificazione mediatica, che prevede nei prossimi mesi affissioni, acquisto di spazi pubblicitari sulle testate giornalistiche locali e nazionali, la distribuzione di locandine e l’utilizzo di internet e social network, oltre alla partecipazione e all’organizzazione di eventi per far conoscere la campagna e naturalmente alla creazione di un sito internet dedicato. Quest’ultimo – denominato Ugualmenteabili.it – verrà non a caso inaugurato il 1° maggio, Festa dei Lavoratori.
«Riteniamo – concludono ACLI e Quelli del Sabato – che il messaggio della campagna sia molto importante e per questo vorremmo dare ad essa il massimo della visibilità sia a livello locale, che nazionale. Per fare questo chiediamo la collaborazione e il contributo di associazioni industriali, associazioni di categoria, sindacati, consorzi, enti, fondazioni e di tutti i soggetti della società civile che condividano la finalità del nostro progetto. In particolare, invitiamo le aziende che già ottemperano agli obblighi di legge a collaborare con noi, raccontandoci la loro esperienza, che sarà resa pubblica sul nostro sito». (Ilaria Miglio)
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