In questi giorni si discute e si contesta giustamente lo spostamento di trecento dipendenti di Alpitour dalla sede di Cuneo (frazione di San Rocco Castagnaretta) a Torino (Zona Porta Nuova).
Oltre a mostrare come Cuneo si stia sempre più isolando e stia diventando sempre più dipendente da Torino – diminuendo la potenzialità occupazionale del nostro territorio e danneggiando molte famiglie residenti – questo spostamento crea notevoli disagi alle famiglie coinvolte, e con disagi indico perdite economiche, in quanto esso appare in maniera evidente più come una riduzione drastica di personale: mi sembra infatti improbabile che molte mamme con orari part-time possano recarsi a Torino. Un danno notevole, dunque, immeritato per una Provincia laboriosa come la nostra.
Citiamo le mamme appunto, e le difficoltà cui andrebbero incontro. A loro va tutta la mia solidarietà. Come al solito, però, ci si dimentica di situazioni particolari, di situazioni in cui i trasferimenti creano notevoli e gravissime difficoltà di mobilità, situazioni che a causa di traumi o patologia, costringono persone con problemi di deambulazione in sedia a rotelle.
Mi risulta che Alpitour sia molto attenta ad offrire vacanze senza barriere ai propri clienti, vacanze special guest, e poi chiede a un proprio dipendente in carrozzina di recarsi a Torino a lavorare… Mi sembra una contraddizione, ma è proprio così, perché con il trasferimento della sede di San Rocco, un dipendente (che non utilizza gli arti inferiori) dovrebbe recarsi a Torino in treno e, successivamente, prendere l’autobus o metropolitana per recarsi sul posto di lavoro. Questo ovviamente tutti i giorni, con tutti gli inconvenienti e le difficoltà che possono insorgere improvvisamente, vedi treno accessibile non disponibile o autobus con rampa guasta o non esistente.
Questa persona, inoltre, si vedrebbe impossibilitata ad effettuare quotidianamente la riabilitazione attraverso permessi lavorativi, cosa invece consentita dalla Legge 104/92. E l’attività fisioterapica, per persone in carrozzina, è fondamentale per mantenere uno stato di salute adeguato.
Questo ragazzo è molto forte e dotato di grande forza di volontà, ma, credetemi, non gli si può chiedere l’impossibile, è davvero assurdo.
Forse non tutti sanno che la Provincia di Cuneo, per mettersi in regola con la Legge 68/99 (che dovrebbe tutelare il diritto al lavoro dei disabili) dovrebbe assumere diciassette dipendenti con disabilità e mi domando se non sarebbe opportuno cominciare a farlo (in caso di, speriamo proprio di no, trasferimento dei dipendenti), attraverso una convenzione con Alpitour, per assumere in Provincia (visto appunto che siamo “sotto” di diciassette persone) la persona che in carrozzina non può trasferirsi a Torino!
La Presidente della Provincia [Gianna Gancia, N.d.R.] sa e conosce quanto ho a cuore questa tematica e mi ha sempre assicurato che non mi lascerà solo su queste problematiche!
Auspico dunque in una risposta positiva – sperando che dalle parole si passi ai fatti -, che dia garanzie di lavoro a un giovane che purtroppo quotidianamente si trova ad affrontare, a causa della sua situazione, grandi difficoltà e notevoli disagi.
*Consigliere della Provincia di Cuneo.
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