Spesa sociale: un gap enorme da colmare

«La spesa sociale in Italia è aumentata dal 2019 al 2024 del 23%, ma la quotidianità dei cittadini e delle cittadine con disabilità non è migliorata rispetto alla loro qualità della vita»: lo ha sottolineato il presidente della FISH Falabella, nel corso della riunione dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con disabilità, convocata in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. «Bisogna intervenire in maniera significativa – ha aggiunto – per cambiare la cultura e le politiche di intervento e dare risposte immediate alle persone con disabilità»

Ombre colorate di varie persone«La spesa sociale in Italia è aumentata dal 2019 al 2024 del 23%, 10 miliardi di euro, ma constatiamo che la quotidianità dei cittadini e delle cittadine con disabilità non è migliorata rispetto alla loro qualità della vita. Perché la spesa sociale in Italia è vista ancora come un costo che “ingessa” quegli interventi che devono avere una ricaduta concreta nel soddisfare i bisogni di chi vive in una condizione di disabilità. Se dunque in àmbito sanitario l’Italia spende 140 miliardi, in àmbito sociale sono solo 10 quelli spesi e questo è un gap enorme da colmare»: è partito da queste riflessioni l’intervento di Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e consigliere del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), nel corso della riunione dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con disabilità, convocata in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità di oggi, 3 Dicembre, come avevamo riferito in altra parte del giornale.

«Oggi è una giornata normale per le tante persone con disabilità che vivono nel nostro Paese – ha sottolineato ancora Falabella -, ma è una giornata importante per noi organizzazioni e per le Istituzioni. Abbiamo infatti il dovere di intervenire in maniera significativa per cambiare la cultura e le politiche di intervento che possono dare risposte immediate ai cittadini e alle cittadine con disabilità, che devono essere considerati al pari degli altri. Occorre dunque una responsabilità maggiore, sia da parte del mondo della politica che del movimento associativo». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: uficiostampa@fishonlus.it.
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