La resilienza di “Graz”, una pioniera dell’inclusione

di Martina Dei Cas*
Parlare di impegno civile e diritti delle persone con disabilità in Trentino significa evocare il ricordo di Graziella Anesi. Oggi, la vita e le battaglie della fondatrice della Cooperativa HandiCREA, scomparsa all’inizio del 2023, diventano un libro (Graz. Ritratto a più voci di Graziella Anesi), scritto a più mani da familiari, colleghi e amici, con il coordinamento del giornalista Paolo Ghezzi
Graziella Anesi
Graziella Anesi

Parlare di impegno civile e diritti delle persone con disabilità in Trentino significa evocare il ricordo di Graziella Anesi. Oggi, la vita e le battaglie della fondatrice della Cooperativa HandiCREA – scomparsa il 24 gennaio 2023 – diventano un libro. A scriverlo sono i familiari, i colleghi e gli amici, coordinati dal giornalista Paolo Ghezzi.
L’opera si intitola Graz. Ritratto a più voci di Graziella Anesi (Erickson, 2024) e fissa su carta una novantina di incontri e memorie che testimoniano la straordinaria dinamicità della protagonista.

Nata sull’Altopiano di Pinè con sette fratture e l’osteogenesi imperfetta, Graziella era una “popina che si rompeva”, una “bambina di cristallo”, diremmo oggi. Fragile fuori, ma tenace dentro. «Nostro padre – racconta il fratello Sergio – chiese un prestito per farla visitare dai migliori specialisti a Bologna». Lì, le prelevarono un frammento di costola da analizzare a Leningrado, allora centro di riferimento mondiale per la sua malattia. Alla bambina vennero dati tre anni di vita. «Ma Graziella di anni ne ha vissuti sessantasette. E l’Unione Sovietica l’ha vista cadere».
Ghezzi, invece, ricorda di quando, giovane cronista, venne mandato a coprire i “picchetti” contro le barriere architettoniche di Natale Marzari a Trento. «Erano gli Anni Ottanta» e lui prendeva letteralmente a martellate i gradini delle poste per segnalare l’impossibilità di accedervi per chi era in carrozzina. «Graziella condivideva quelle rivendicazioni nello spirito, ma nei metodi scelse sempre la strada del dialogo e della diplomazia». Fu così che fondò la Cooperativa HandiCREA in Via San Martino a Trento, «a sua immagine e somiglianza». L’idea era quella di dar vita a un soggetto che potesse mediare tra i bisogni delle persone con disabilità e i servizi distribuiti sul territorio.
Nel tempo, la Cooperativa si è trasformata in un luogo di raccolta e scambio di informazioni utili su sport, cultura e turismo accessibile, nonché sulla mobilità. Graziella Anesi in questo era una pioniera. Prendeva la corriera da Pinè a Trento e ritorno, rendendo manifesto il diritto – e le difficoltà – nell’uso dei trasporti pubblici delle persone in carrozzina.
«Colpivano il suo sguardo, il sorriso luminoso, l’ottimismo». La capacità di cogliere e accogliere. Proverbiale, e ricorrente nelle testimonianze, l’invito a bere insieme un «caffettuccio». Per lei anche il sesto o settimo della giornata. «Un piccolo piacere della vita, ma soprattutto un modo per esprimere il suo grande senso dell’ospitalità, la voglia di lavorare in squadra e di stare con gli altri, sapendo ascoltarli e incoraggiarli».
Un’altra sua passione era la musica, in particolare quella di Roberto Vecchioni. «Graziella l’aveva conosciuto durante un concerto in Trentino e quando gli ho scritto se voleva inviarci un pensiero per il libro, ha risposto nel giro di ventiquattr’ore con questa massima: qualunque sia il dolore, più forte è la luce dell’anima».

Oltre alla Graziella pubblica, presidente di HandiCREA, conferenziera, attivista e assessora alle Politiche Sociali, alle Pari Opportunità e all’Istruzione del Comune di Baselga di Piné, nel volume c’è la Graziella privata, sorella, amica – come ricorda nella prefazione l’artista Clara Lunardelli – e zia. Sono tanti gli aneddoti proposti dai nipoti Cecilia, Francesco e Matteo. «La zia si apriva al mondo con curiosità infinita, forte impegno e testarda spontaneità. Ci diceva: non ho tempo di scrivere un libro sulla mia vita, sono troppo impegnata a viverla». Ecco «speriamo che il libro scritto dai tanti che le hanno voluto bene possa essere fonte di ispirazione per le battaglie a lei care, per una comunità più giusta, equilibrata e inclusiva».
Un primo passo in quella direzione è la devoluzione dei ricavati delle vendite alla Cooperativa HandiCREA. E l’intitolazione a Graziella Anesi del “Tavolo Città di Trento per l’inclusione delle persone con disabilità”.

Il presente contributo è già apparso in «Corriere del Trentino» e viene qui ripreso, con diverso titolo e con minimi riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.
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