Oggi è noto che un bambino su 500 nasce con sintomi di DGDS (Disturbi Generalizzati dello Sviluppo) o di autismo.
La SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) definisce l’autismo come «sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo biologicamente determinato, con esordio nei primi tre anni di vita».
Si tratta cioè di un disturbo generalizzato dello sviluppo che si evolve nel corso del tempo, provocando problemi comportamentali.
La ricerca scientifica non ha finora individuato l’origine di questo tipo di disabilità, considerata in ogni caso di natura multipla, comprendendo aspetti neurofisiologici, metabolici e genetici.
Chiara Bazzan (educatrice professionale) e Maritza Pedretti (psicologa), responsabili e coordinatrici del progetto di centri estivi per bambini autistici Estate in compagnia – indetto per il terzo anno consecutivo a Padova dall’associazione Autismo Padova – spiegano che l’integrazione sociale è particolarmente difficoltosa per questi bambini che rivelano carenze proprio nelle capacità di interazione sociale (difficoltà di relazione con gli altri), comunicazione (compromissione della qualità comunicativa) e sviluppo del pensiero (rigidità dei processi cognitivi).
Chiediamo alle due operatrici perché ritengono utile l’ideazione di un centro estivo finalizzato all’accoglienza di bambini autistici.
«Durante l’estate, con la chiusura delle scuole, le famiglie pagano le conseguenze dell’assenza quasi totale di altre strutture in grado di accogliere i propri figli autistici. Nel migliore dei casi questi ragazzi trascorreranno le giornate a guardare fuori dalla finestra o si impegneranno nei loro stravaganti interessi-stereotipie (smontare e rimontare aggeggi elettronici, mettere le costruzioni in fila, poi una sopra l’altra, poi di nuovo in fila…). La nostra proposta, per il terzo anno consecutivo, è principalmente di supporto alle famiglie».
Come trascorrono le giornate i bambini del Centro?
«Proponiamo loro giochi strutturati e attività di gruppo, per stimolarli ad apprendere innanzitutto abilità socio-relazionali (capacità di interagire adeguatamente con l’operatore e con il gruppo e di esprimere adeguatamente i propri bisogni, stimolo alla ricerca dell’interazione con l’altro e così via).
Attraverso il gioco stimoliamo anche lo sviluppo dell’autonomia personale nella quotidianità (vestirsi/svestirsi/mangiare/bere/andare al bagno ecc.).
Certo, per poter sviluppare queste capacità attraverso il gioco occorrerà prima ancora trasmettere loro la capacità di giocare seguendo delle regole e ponendo attenzione alle attività svolte».
Ma si tratta soprattutto di un momento ludico?
«I nostri ospiti si divertono, giocano. Possono sperimentarsi nel basket, nel pattinaggio, nella pittura, in giochi all’aria aperta e in letture di narrativa scelte in base all’età di ognuno».
Ci sono novità quest’anno rispetto alle edizioni precedenti del progetto?
Quest’anno abbiamo tredici ragazzi dai 7 ai 22 anni ai quali affianchiamo dieci operatori tra educatori e psicologi formati nel campo dell’autismo.
La diminuzione del numero degli operatori rispetto agli anni precedenti è voluta. Ci sentiamo pronti infatti ad iniziare i ragazzi a un percorso di maggiore autonomia che proseguirà poi con le attività dei laboratori invernali.
A questo scopo abbiamo inserito nel programma anche due gite, alla Cappella degli Scrovegni e all’Orto Botanico di Padova».
Un’ultima domanda. Quando un genitore deve sospettare che il proprio figlio sia autistico?
Per l’associazione Autismo Padova è molto importante la diagnosi precoce che consente fin dall’inizio interventi psico-educativi individualizzati per il raggiungimento del più alto grado possibile di autonomia personale.
Per questo, nel sito dell’associazione, sono elencati alcuni sintomi tipici che permettono ai genitori di capire se il proprio figlio presenta sospetti di autismo.
I sintomi si riferiscono a: difficoltà a stare con altri bambini; impressione di sordità o difficoltà visive; resistenza all’apprendimento; incoscienza per i pericoli reali; opposizione ai cambiamenti; mancanza del sorriso, dell’espressione mimica e gestuale; mancanza di affettuosità; iperattività fisica accentuata; tendenza a non guardare negli occhi; attaccamento inappropriato a oggetti; rotazione degli oggetti; perseveranza in giochi insoliti; atteggiamento fisico rigido».
Associazione Autismo Padova, Via Cascino 41/3, 35123 Padova
tel. 049 8642639, fax 049 8976054
info@autismopadova.it – autismo.pd@virgilio.it
www.autismopadova.it.
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