Integrazione scolastica: queste sono politiche irrazionali!

Lo denunciano alcune associazioni della Provincia di Vicenza - a sostegno di quanto già denunciato dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) - con una lettera inviata al ministro della Pubblica Istruzione e a tutte le principali istituzioni nazionali e locali, puntando soprattutto sul taglio effettivo dei posti di sostegno, che unito ad altri problemi rischia di penalizzare gravemente la qualità stessa dell'integrazione

«In occasione della XIII Giornata della Solidarietà a Santorso (Vicenza) le Associazioni che si occupano di handicap nel territorio dell’Alto Vicentino hanno condiviso le posizioni già espresse dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) a livello nazionale e dall’Associazione Integrazione a livello locale, in merito alle problematiche relative all’integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Esprimendo viva preoccupazione rispetto ai tagli dei posti di sostegno si uniscono alla richiesta di chiarificazione anche in considerazione dell’aumento degli alunni certificati».

Disegno che simboleggia l'esclusione dall'integrazione scolasticaInizia così una lettera scritta in questi giorni da alcune associazioni vicentine (Associazione Contro l’Esclusione di Schio; Associazione Integrazione di Villaverla; ANGSA Veneto – Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici di Rosà; ANFFAS di Schio – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale; Associazione Insieme per Comunicare di Thiene; Associazione Breganze Solidale di Breganze), indirizzata al ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, ma anche a tutte le altre principali istituzioni nazionali e locali.
Il riferimento alla posizione della FISH – lo ricordiamo – è a un documento prodotto alla fine di luglio da Pietro B. Barbieri, presidente della Federazione e ripreso anche dal nostro sito (Integrazione scolastica: così proprio non va!).

Particolarmente puntuale l’elenco dei problemi enumerati dal documento delle associazioni vicentine, che intende sottolineare «la gravità determinatasi in Provincia di Vicenza in materia di integrazione scolastica», a causa soprattutto dei seguenti punti:
«- Il prossimo anno scolastico 2007/2008 avremo 2.650 alunni con disabilità, lo scorso anno erano 2.464;
– ai primi di luglio la Direzione Regionale per il Veneto aveva accordato un organico di 1.227 posti per il sostegno e in base a quello era stata fatta il 18 luglio l’assegnazione alle scuole da parte dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Vicenza;
– il 3 agosto è stata comunicata alle scuole una nuova definizione dei posti di sostegno, dovuta ad una successiva comunicazione da parte della Direzione Regionale per il Veneto, riducendo notevolmente l’assegnazione precedente in base ad un organico di 1.134 posti, 93 in meno rispetto alla prima assegnazione (quasi un posto di sostegno in meno, di media, per ciascun istituto della provincia);
– in provincia di Vicenza si registrava l’anno scorso un rapporto insegnanti/alunni pari a 2,25, assai più sfavorevole di quello nazionale che, com’è noto, è inferiore a 2. Ora, con queste nuove assegnazioni, il rapporto viene ulteriormente aggravato passando a 2,35 e compromettendo gravemente il servizio soprattutto verso gli alunni più gravi e bisognosi;
– la situazione è ulteriormente aggravata anche a causa di una mancata contestuale formazione generalizzata degli insegnanti curricolari;
– in tutto il Veneto, come se non bastasse, sono stati aboliti i distacchi degli insegnanti su progetto, alcuni dei quali destinati ad attività di supporto per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità. In Provincia di Vicenza non c’era nessun utilizzo a livello territoriale, ma un solo docente referente nell’Ufficio Scolastico Provinciale, al quale la Direzione Regionale ha annullato la nomina. Dal primo settembre, pertanto, in Provincia di Vicenza non ci sarà più nessuno che si occupi a tempo pieno di integrazione scolastica e curi i rapporti con i cinque Centri Territoriali per l’Integrazione, con le quattro ULSS, con l’Amministrazione Provinciale, con gli insegnanti di sostegno, con le famiglie e con le stesse associazioni, come la nostra, impegnate a favore della qualità dell’integrazione e del progetto di vita di tutti, nessuno escluso. Consideriamo in particolare quest’ultima decisione come sintomo di una politica irrazionale di risparmio che elimina le già povere risorse che la scuola mette in campo per migliorare la qualità dell’integrazione e per offrire, al di là dei numeri e dei costi del sostegno, un servizio accettabile a tutte le famiglie».

Quasi logiche le conclusioni della lettera: «Ci sembra doveroso segnalare questa situazione perché non è possibile affermare, con la Legge Finanziaria 296/2006, che i posti di sostegno saranno garantiti sulla base di un progetto individualizzato per garantire “le effettive esigenze” e poi ridurre i posti di sostegno, mantenendo i posti in organico del precedente anno scolastico, senza tener conto del crescente numero di alunni certificati».

Un ulteriore segnale, dunque, di un anno scolastico ormai alle porte che sempre più caldo si preannuncia, sul fronte dell’integrazione degli alunni con disabilità.
(S.B.)

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