Il 20 maggio scorso la Scuola dell’Infanzia di Castelbellino (Ancona) ha programmato una gita scolastica alla non lontana località di Serra San Quirico, per assistere ad uno spettacolo teatrale.
Per l’occasione, alla famiglia di A. – alunna in situazione di handicap, componente della classe coinvolta – è stata chiesta l’autorizzazione, subito rilasciata, per consentire alla figlia l’uscita scolastica con un mezzo adattato per le persone con disabilità.
Nei giorni precedenti il 20 maggio, però, la famiglia è stata nuovamente contattata dalla scuola la quale ha comunicato l’impossibilità di trasportare la bimba con un qualsiasi mezzo per motivi regolamentari (guscio non omologato, problemi assicurativi in caso di incidente ecc.) e dunque – fatto che ci sembra di straordinaria gravità – è stato comunicato che la bambina poteva recarsi a Serra San Quirico trasportata dai familiari, ma che non doveva risultare presente a scuola e conseguentemente dopo la gita non poteva rientrare nella stessa.
Ovviamente, in queste condizioni – di assenza da scuola – A. doveva essere in carico ai familiari che la accompagnavano e non degli insegnanti.
A quel punto, con molta disponibilità, il giorno precedente la gita la mamma ha proposto alle maestre (con la dirigente non le è stato possibile parlare…) di fare entrare normalmente la bimba, farla accompagnare a Serra San Quirico dal nonno per risolvere il problema del trasporto e farla poi rientrare a scuola con gli altri fino al normale orario di uscita, chiedendo però che l’insegnante stesse con lei nel teatro, considerato che aveva firmato l’autorizzazione per la gita.
Ma il giorno della gita, nonostante la mamma volesse normalmente fare entrare A., le insegnanti hanno riproposto la tesi già comunicata nei giorni precedenti – su indicazione della dirigente – con il diniego all’ingresso.
E così, solo dopo la decisione della madre di chiamare i carabinieri, tutto si è risolto: il Comune ha messo a disposizione un mezzo di trasporto (un pulmino della Protezione Civile) e a quel punto andava bene anche quello, era sufficiente il consenso della famiglia. La bambina usciva dunque con la classe e poteva rientrare normalmente a scuola, non serviva neanche più la presenza del nonno…
Questi, in sintesi, i fatti che ci appaiono – ripetiamo – di assoluta gravità. Ora siamo in attesa di una comunicazione nella quale siano chiaramente indicati i provvedimenti che l’Amministrazione Scolastica vorrà assumere, ma in assenza di adeguate risposte, il Comitato di Associazioni di Tutela (CAT) delle Marche avvierà ogni iniziativa volta all’accertamento delle responsabilità rispetto a quanto accaduto.
*A nome del CAT (Comitato di Associazioni di Tutela) delle Marche.
Il presente testo è stato indirizzato al Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche a quello dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Ancona, al dirigente dell’Istituto Comprensivo di Monte Roberto (Ancona) e al sindaco di Castelbellino (Ancona).
– AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) Regionale
– Alzheimer Marche
– ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali) Jesi
– ANGLAT (Associazione Nazionale Guida Legislazione hAndicappati Trasporti) Marche
– ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) Marche
– APM (Associazione Paraplegici Marche)
– Associazione Free Woman
– Associazione La Crisalide
– Associazione La Meridiana
– Associazione Libera Mente
– Centro H
– Gruppo Solidarietà
– Tribunale della Salute Ancona
– UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) Ancona