Le aperture del Ministro riguardino anche gli studenti con disabilità

Lo sostiene la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), a proposito di quanto dichiarato dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, la quale intende quanto prima incontrare le associazioni di studenti, insegnanti e genitori, per aprire uno spazio di confronto sul progetto di riforma che tante proteste sta suscitando. Sono infatti sin troppo numerose le questioni ancora aperte e irrisolte che riguardano l'inclusione scolastica delle persone con disabilità

Ragazza in carrozzina insieme a due compagne di scuolaIl ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha dichiarato di voler incontrare quanto prima «tutte le associazioni degli studenti, degli insegnanti e dei genitori», per aprire uno spazio di confronto sul progetto di riforma della scuola italiana che tante polemiche e proteste sta scatenando in questi giorni.

La FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) auspica che queste audizioni previste dal ministro coinvolgano pienamente anche i rappresentati degli studenti con disabilità e, per gli alunni più piccoli, i rappresentanti dei loro familiari, oltre che gli esperti della stessa Federazione, per discutere insieme delle varie problematiche relative all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.
A fronte infatti delle positive rassicurazioni di questi giorni riguardo alla volontà di non procedere ad alcun taglio nei confronti del numero degli insegnanti di sostegno, restano infatti ancora molte questioni aperte che richiedono un dibattito urgente.

Ad esempio l’annunciato aumento del numero degli alunni per classe che – secondo la FISH – andrebbe a ridurre significativamente la qualità dell’integrazione scolastica e favorirebbe da parte degli insegnanti curricolari una maggiore delega verso gli insegnanti di sostegno nei percorsi di apprendimento degli alunni con disabilità.
Desta inoltre preoccupazione anche il fatto che la media nazionale prevista dalla Legge Finanziaria 2008 di un posto di insegnante di sostegno ogni due alunni con una certificata disabilità provochi differenze sostanziali tra le varie zone del nostro Paese. Ad esempio, nel Lazio, questa media si attesta sulla quota di un posto ogni tre alunni.
O che negli atti emanati dal Ministero non venga citata la necessità per gli insegnanti curricolari di una formazione iniziale e in servizio riguardante l’integrazione scolastica.
Non rappresenta un buon segnale, infine, nemmeno la mancata attuazione dell’Intesa Stato-Regioni del 20 marzo scorso, riguardante la presa in carico del progetto di vita degli alunni con disabilità.

Questi, dunque, gli spunti di discussione riguardanti il complesso tema dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, sui quali la FISH sollecita un incontro con il ministro dell’Istruzione, alla stregua dei rappresentanti di «studenti, insegnanti e genitori», in attesa di essere ascoltati nelle prossime ore. (Giuliano Giovinazzo)

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