Un appello per ridare dignità agli studenti disabili

Lo ha lanciato l'associazione Osservatorio sulla Legalità e sui Diritti, rivolgendosi alle più alte cariche dello Stato e al ministro dell'Istruzione e trovando rapidamente l'adesione di numerose personalità del mondo della cultura, della scienza e del settore legislativo

Bimba in carrozzina con compagna di scuola«Chiediamo la reintegrazione dei diritti allo studio, alla dignità della persona, all’integrazione, ad una autentica ottimizzazione delle potenzialità residue degli alunni e studenti disabili di tutta Italia».

Si apre così l’appello-petizione lanciato al presidente della Repubblica, a quelli della Camera e del Senato e al ministro dell’Istruzione, da parte dell’Osservatorio sulla Legalità e sui Diritti ONLUS, associazione di volontariato senza scopo di lucro per la tutela dei diritti civili, che si prefigge fra l’altro di informare e sensibilizzare i cittadini sui diritti, la giustizia, la legalità e la libera informazione in Italia e nel mondo e denunciare la lesione di tali princìpi anche presso le Istituzioni europee e internazionali, propugnando, tra l’altro, il ricorso alla risoluzione pacifica dei conflitti, nel quadro delle leggi internazionali.

«A causa di una normativa farraginosa, astrusa, ma soprattutto incostituzionale – si legge nell’appello – in quanto difforme da princìpi sanciti dalla Costituzione, bambini e ragazzi diversamente abili, con certificazione di handicap in situazione di gravità ex art. 3, 3° comma Legge 104/92, nell’anno scolastico 2008/2009 sono rimasti – al contrario dello scorso anno – privi di insegnante di sostegno con rapporto 1:1; infatti, le ore di sostegno sono state incredibilmente ridotte a poche ore settimanali. Tutto ciò provoca ingenti problemi, disagi ed emarginazione agli studenti disabili, nonché disorganizzazione e confusione nella gestione delle classi [grassetti nostri in questa e nelle successive citazioni, N.d.R.]».

Successivamente il testo centra la propria attenzione sull’imminente sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani – che cadrà il 10 dicembre prossimo – ritenendo assai «triste e amaro» che proprio in questo frangente, «nelle scuole italiane si segnali la violazione di un concreto diritto allo studio, all’integrazione, alla riabilitazione dei disabili, alla valorizzazione di quelle loro capacità residue, che se non trattate adeguatamente, corrono il rischio di causare serie e irreversibili involuzioni».

«Tutto è partito – secondo il documento dell’Osservatorio sulla Legalità e sui Diritti – dalla Legge 244/07 (meglio nota come Finanziaria per il 2008), e confermata dalla Finanziaria 2009 che, nell’applicare un mero criterio numerico (1 insegnante di sostegno per ogni 2 disabili, a prescindere dalla loro gravità), vuole, e di fatto uniforma, tale rapporto su tutto il territorio nazionale, dimenticando la specificità ed il bisogno formativo legato alla certificazione di ciascun alunno diversamente abile; tutto ciò comporta che in tante Regioni, ove il rapporto è diverso da quello previsto nella finanziaria 2008, si è avuta una notevole contrazione di organico di sostegno, con gravissime conseguenze».

E tuttavia, è la conclusione dell’appello, «i diritti fondamentali della personalità, di uguaglianza e solidarietà sociale, sanciti dalla nostra Costituzione, non li può sopprimere nessuna legge ordinaria. Il diritto allo studio dei disabili non si può ridurre ad una arida e squallida formula matematica che non tiene conto delle vere e concrete esigenze degli studenti portatori di handicap gravi. È proprio per questo che viene lanciato un appello a codeste Onorevoli Autorità, affinché si provveda con urgenza, in maniera fattiva, a ridare dignità agli studenti diversamente abili, che al momento si trovano espropriati dall’esercizio di diritti fondamentali, inviolabili ed imprescindibili, costituzionalmente garantiti».

Il documento (disponibile integralmente cliccando qui) è già stato sottoscritto da numerose personalità del mondo della cultura, della scienza e del settore legislativo. (S.B.)

Per ulteriori informazioni:
Osservatorio sulla Legalità e sui Diritti ONLUS
info@osservatoriosullalegalita.org.
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