Come costruire città accessibili a tutti e a tutte?

Andare oltre la logica del singolo intervento di miglioramento dell’accessibilità ed avviare processi integrati in grado di eliminare barriere fisiche, percettive, sensoriali, intellettive, sociali, economiche e culturali che limitano l’accesso delle persone al funzionamento urbano. È il filo rosso delle ultime iniziative del progetto Città accessibili a tutti dell’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica)

Persone viste dall'alto in un spazio apertoAndare oltre la logica del singolo intervento di miglioramento dell’accessibilità per riuscire ad avviare processi integrati in grado di eliminare barriere fisiche, percettive, sensoriali, intellettive, sociali, economiche e culturali che limitano l’accesso delle persone al funzionamento urbano.
È questo il filo rosso delle ultime iniziative del progetto Città accessibili a tutti dell’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), a partire dalla cerimonia all’interno della manifestazione Urbanpromo del novembre scorso, per l’assegnazione di diversi premi (per tesi di laurea triennali e magistrali e per ricerche-studi) promossi da INU-URBIT, con il supporto di Mirabilia Network e la Camera di Commercio di Genova, oltreché con la collaborazione del Ministero per le Disabilità, del Ministero della Cultura, del CNR, di CERPA Italia (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità) e di Urbanistica Informazioni.
«Dobbiamo impegnarci per garantire un accesso equo alla conoscenza come bene comune ma anche come motore di benessere, capace di influenzare e accrescere la qualità della vita di ognuno e contribuire alla riduzione delle disuguaglianze. I costi e i dispositivi della diffusione della conoscenza, in particolare quelli tecnologicamente evoluti, non ne consentono l’universalità, incidendo sulla presenza di ingiustizia sociale», ha sottolineato per l’occasione Carolina Giaimo, direttrice di Urbanistica Informazioni.

Nel corso dell’evento dello scorso novembre, Daniela Orlandi, esperta del Ministero per le Disabilità, ha passato in rassegna alcune iniziative del Ministero stesso, volte a promuovere e garantire l’applicazione dei principi dell’Universal Design (“Progettazione Universale”), come i  tavoli tecnici per l’accessibilità ai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, per l’analisi di Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), per migliorare l’accessibilità e la fruibilità degli eventi e spettacoli dal vivo da parte delle persone con disabilità, e infine sulla mobilità e accessibilità del sistema dei trasporti.

I luoghi della cultura, in particolare archivi, biblioteche, musei, monumenti aree e parchi archeologici, come agenti del cambiamento sociale ed economico sono stati al centro dell’intervento di Gabriella Cetorelli del Segretariato generale – Servizio II Ufficio UNESCO Ministero della Cultura. La cura dell’abitante e dell’abitare «ha cognizione della differenza dei corpi, della loro vulnerabilità e dell’interdipendenza sociale e ambientale, presuppone progetti che si originano dalla partecipazione e si orientano verso l’interdipendenza, valorizzando la relazione e la condivisione e superando la divisione fra privato e pubblico», ha ricordato poi Piera Nobili, presidente di CERPA Italia.

E ancora, Alessandro Bruni, co-cordinatore Community INU Città accessibili a tutti e presidente dell’INU Umbria, ha raccontato il lavoro della Community negli ultimi cinque anni. Dopo la proposta di Linee Guida per politiche integrate multiscalari per il governo delle frammentazioni urbane e territoriali, ci sono state molte adesioni tra Enti, Università, Regioni, Comuni, formalizzate mediante protocolli di intesa; la pubblicazione della piattaforma raccoglie attualmente oltre 200 esperienze italiane.
Riguardo poi al bando del premio annuale Città accessibili a tutti” per tesi di laurea e ricerche-studi, esso è stato istituito da INU-Urbit nel 2020, mentre l’anno successio è stata avviata la sperimentazione Patto per l’urbanistica città accessibili a tutti con il coinvolgimento di otto città (Ancona, Catania, Genova, Livorno, Mantova, Reggio Emilia, Spello e Udine), la cui prima fase si è conclusa nel 2022, dando conto delle strategie e delle politiche adottate dalle città aderenti. La seconda fase della sperimentazione è in corso di definizione.

Tra le tesi premiate in novembre a Urbanpromo: Casa di comunità in Milano Gallaratese district; MARE Musei per l’Alzheimer Reggio Emilia; Walking Through. Valorizzazione dei percorsi e percorsi di valorizzazione a Campagna (SA); Faenza: dall’alluvione all’abitare sostenibile; Accessibilità fisica e accessibilità virtuale, il caso di studio Monte Sant’Angelo (FG).
Tra gli studi premiati, invece, da segnalare Ricerca per la redazione del Piano per l’accessibilità di Lecce“. (Carmela Cioffi)

A questo link è disponibile un’ampia scheda con la sintesi dei vari interventi proposti durante l’incontro del novembre scorso a Urbanpromo, curato da Iginio Rossi, coordinatore della Community INU Città accessibili a tutti. Per ulteriori informazioni: Iginio Rossi (iginio.rossi49@gmail.com).
Share the Post: