No a classi più numerose, se c’è un alunno con disabilità

È la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) a ribadire con forza la propria richiesta di modificare quel testo di legge, recentemente approvato, che consentirà all'amministrazione scolastica di aumentare con assoluta discrezionalità il numero di alunni anche nelle classi ove vi sia uno studente con disabilità. Particolarmente importante, in tal senso, appare la riunione prevista per il 28 gennaio della Conferenza Unificata tra lo Stato e gli Enti Locali, con la FISH che sollecita questi ultimi a far proprie le richieste provenienti dal movimento per i diritti delle persone con disabilità

Aula affollata nella quale c'è anche un'alunna in carrozzinaLa Presidenza del Consiglio dei Ministri ha indetto per mercoledì 28 gennaio a Roma una riunione della Conferenza Unificata (sede congiunta della Conferenza Stato-Regioni e della Conferenza Stato-Città e Autonomie Locali), nel corso della quale verranno discusse  una serie di questioni relative al sistema educativo del nostro Paese, tra cui la riorganizzazione della rete scolastica e la revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione.

Il confronto riguarderà quindi lo schema di regolamento sugli organici e la formazione delle classi, in attuazione dell’articolo 64 del Decreto Legge 112/08 (convertito dalla Legge 133/08), nel quale vengono affrontati alcuni aspetti che potrebbero pregiudicare la qualità dell’inclusione scolastica di moltissimi alunni con disabilità.
All’articolo 7, comma 2 di tale schema si legge infatti che «le classi frequentate da alunni con disabilità non possono avere, di norma, più di 20 alunni»; ma nel successivo comma 3 si afferma, in contrasto con questo principio, che «le classi e le sezioni delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado che accolgono alunni con disabilità possono essere costituite anche in deroga al limite previsto dal comma 2» [un’ampia analisi di tale questione è stata recentemente proposta dal nostro sito con il testo intitolato Il dono avvelenato di fine anno, disponibile cliccando qui, N.d.R.].
Appare evidente, dunque, come le previsioni del comma 3 vanifichino quanto stabilito dal precedente comma 2, poiché risulta in maniera chiara l’assoluta discrezionalità attribuita all’amministrazione scolastica nell’aumentare il numero di alunni anche nelle classi con al loro interno uno studente con disabilità.

La FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), come precedentemente sollecitato al Ministro dell’Istruzione – senza per altro ricevere alcuna risposta al riguardo – torna ad invitare il Governo ad eliminare dal testo in discussione il citato comma 3 dell’articolo 7.
Alla vigilia di questa importante riunione della Conferenza Unificata, la Federazione intende inoltre stimolare gli Enti Locali a far proprie queste richieste provenienti dal movimento per i diritti delle persone con disabilità, per contrastare il serio rischio che con il via libera a classi eccessivamente numerose venga affossato il livello della qualità dell’inclusione scolastica e di tutto il sistema di istruzione italiano. (G.G.)

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