Da Verona una diffida alla Regione Veneto sul trasporto dei disabili

L'iniziativa proviene esattamente dall'assessore ai Trasporti, alla Mobilità e al Traffico della provincia scaligero e con essa si chiede agli esponenti della Regione di legiferare con tempestività e chiarezza sulla questione del trasporto scolastico degli studenti con disabilità. «Non è infatti ammissibile - scrive l'assessore, il cui ente si è fatto carico di tale servizio nell'anno in corso - che da Provincia a Provincia cambino i sistemi di applicazione delle norme»

Pulmino per trasporto di alunni con disabilitàUna diffida è stata inoltrata nei giorni scorsi da Alberto Martelletto, assessore ai Trasporti, alla Mobilità e al Traffico della Provincia di Verona, nei confronti del governatore della Regione Veneto Giancarlo Galan e dell’assessore regionale alle Politiche Sociali Stefano Valdegamberi, invitando «a provvedere entro trenta giorni all’approvazione di una norma che chiarisca le competenze in materia di trasporto scolastico degli studenti con disabilità, per avere rapidamente chiarezza sul prossimo anno 2009-2010, fissando anche i trasferimenti finanziari per le Province, nel caso queste vengano indicate come soggetti competenti in merito».

Nel documento elaborato dall’assessore provinciale di Verona, si ricorda anche che la Provincia scaligera «si è fatta carico, nell’anno in corso, della gestione del trasporto degli alunni disabili, al posto dei Comuni che non provvedono», ciò che è stabilito – va ricordato – dall’articolo 26 della Legge 104/92.
«Abbiamo provveduto a erogare tale servizio – scrive Martelletto – attuando le più recenti interpretazioni sulle competenze da parte della Corte dei Conti della Lombardia [Parere n. 5/08, disponibile cliccando qui, N.d.R.] e del Consiglio di Stato. Ed è proprio quest’ultimo ad avere stabilito che, in attesa che le Regioni provvedano a legiferare, siano le Province a provvedere [qui il riferimento dell’assessore è alla Decisione del Consiglio di Stato n. 2631/08, disponibile cliccando qui, N.d.R.]».

«Non è ammissibile – ha sottolineato ancora l’assessore della Provincia di Verona – che da Provincia a Provincia cambino i sistemi di applicazione delle norme. E a questo punto, in mancanza di un provvedimento legislativo tempestivo e chiaro da parte della Regione, ci troveremo costretti ad agire in ogni opportuna sede giurisdizionale, per ottenere dalla Regione stessa il rimborso delle somme sostenute per garantire finora il servizio».
Da segnalare anche, in conclusione, che Regioni come la Liguria e l’Emilia Romagna hanno già legiferato sulla materia, restituendo la competenza ai Comuni. (S.B.)

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