La Sentenza n. 925 del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Sicilia (Sede di Palermo) ha stabilito che un alunno con disabilità debba avere tutta l’assistenza e il supporto previsti dal Piano Educativo Individualizzato (PEI). Si tratta dell’ennesimo di una serie di giudizi di questo tipo, emessi dai Tribunali di tutta Italia.
La vicenda – riguardante un’alunna di Villabate, cittadina alla porte di Palermo, che si era vista ridurre le ore di sostegno da 22 a 17, pur avendo riconosciuta la sua particolare gravità e quindi la necessità di avere delle deroghe con continuità – è emblematica poiché indica la responsabilità dell’Amministrazione Pubblica la quale, avendo dinanzi una legislazione che parla di diritto allo studio e all’integrazione, di fatto nega, per problemi legati alle sempre più esigue risorse economiche, la frequenza scolastica a un’alunna disabile, disconoscendo, perciò, la stessa specifica legislazione. Da dire per altro che questa Sentenza – emessa recentemente – recita che anche in presenza di difficoltà economiche, quanto stabilisce la legge sull’area della disabilità, per quanto riguarda l’integrazione, dev’essere rispettata.
Lo stesso Comune di Villabate è stato chiamato in causa, poiché non ha fornito, come previsto dalla norma, l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione che è, in ogni caso, una valida integrazione al lavoro svolto dal docente specializzato [sull’assistenza all’autonomia e alla comunicazione si legga un nostro ampio approfondimento, cliccando qui, N.d.R.]. Pertanto le due figure professionali potrebbero integrarsi a vicenda all’occorrenza, coprendo il monte-ore necessario e programmato dal PEI.
Indubbiamente sentenze di questo tipo sono una soddisfazione, in primo luogo per i diretti interessati, per le loro Associazioni e per tutto il mondo della disabilità; esse, però, sono anche, contemporaneamente, una sconfitta della politica, intesa come strumento al servizio della collettività, delle Istituzioni e di tutta l’area che, in modo diretto o indiretto, si occupa della scuola.
Il meccanismo giudiziario, infatti, emette correttamente le sentenze per un danno o per la lesione del diritto di una singola persona e tuttavia, pur costituendo dei precedenti e formando una corposa letteratura, non possono estendersi a coloro che non hanno iniziato il procedimento giudiziario; quindi queste sentenze – che per altro vengono emesse dopo mesi dal fatto avvenuto e denunciato, per il quale è più facile avere un risarcimento rispetto al ripristino delle condizioni di “normalità” richieste – lasciano qualche perplessità, poiché nei successivi anni scolastici si dovrebbe ricominciare da capo, se la situazione presentasse di nuovo condizioni prefiguranti una lesione del diritto.
Ovviamente l’intervento giudiziario dovrebbe costituire un impulso per l’Amministrazione Scolastica e per quella Comunale a comportarsi in modo diverso, prevedendo per tempo – per tutte le ore stabilite – la presenza del docente specializzato e l’assistenza specialistica, utilizzando assistenti per l’autonomia e la comunicazione. E invece la situazione scolastica per l’anno 2009-2010 – come ampiamente riportato dagli organi di informazione – sarà ancora più grave poiché la riduzione del personale sarà più netta rispetto all’anno appena trascorso. E questo colpirà, inevitabilmente, soprattutto in Sicilia, gli alunni con disabilità, poiché i docenti specializzati impiegati saranno insufficienti rispetto alle esigenze e si riscontreranno dunque sempre più casi in cui verrà evidentemente negato il diritto all’integrazione e all’istruzione.
Sarebbe quindi necessario che il Ministero rivedesse la propria programmazione, per evitare ulteriori disagi per l’anno scolastico prossimo; ma se ciò non si verificasse, come è probabile, è auspicabile un intervento diretto della Regione Siciliana, anche utilizzando – allo scopo di facilitare l’impiego dei docenti specializzati in misura sufficiente, rispetto agli alunni con disabilità iscritti nelle scuole di ogni ordine e grado – alcune somme derivanti dai Fondi Sociali Europei.
In questa condizione, resta fondamentale, però, che sull’area della disabilità – e con particolare riguardo alla scuola – vi sia una forte programmazione organica e globale, che coinvolga anche gli Enti Locali i quali devono fornire, tra le altre cose, l’assistenza specialistica, strumento operativo indispensabile per eliminare, o attenuare, le difficoltà e i disagi vissuti attualmente dagli alunni con disabilità. E del resto sarebbe molto meglio attuare gli indirizzi, la programmazione e le attuali disposizioni normative sull’integrazione scolastica che non dover assistere all’emissione di sentenze giudiziarie contro le Istituzioni, sentenze che non solo ne evidenziano l’operato caratterizzato dalla mancata attuazione di disposizioni legislative e dal disconoscimento delle stesse per calcoli o difficoltà di bilancio, ma che comportano anche ulteriori esborsi finanziari per i risarcimenti; e ciò non ha nulla a che vedere con la garanzia che si deve dare ai cittadini, e in particolar modo a quelli più deboli, sulla tutela dei loro diritti e sull’assicurazione per migliorare la qualità della loro vita.
*Responsabile del Coordinamento H per i Diritti delle Persone con Disabilità nella Regione Siciliana ONLUS.
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