È ufficiale: oggi, 13 dicembre 2006, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato in via definitiva il testo della Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità – documento approvato il 25 agosto scorso – primo, importante trattato sui diritti umani del ventunesimo secolo.
Si tratta certamente di un altro traguardo “storico” – raggiunto in tempi molto rapidi – su cui sono riuscite a convergere le diverse posizioni e richieste da un lato dei governi, dall’altro delle maggiori associazioni e federazioni di persone con disabilità del mondo.
Da segnalare che nemmeno questa volta si è trattato di una formalità burocratica, poiché alcune delegazioni degli Stati hanno voluto esplicitare la propria dichiarazione di voto, esprimendo talora anche delle critiche, in particolare su alcuni tra i punti più innovativi del testo: ad esempio negare che la capacità legale significhi capacità d’agire o insistere sul fatto che il diritto alla salute nella procreazione non significhi automaticamente diritto all’aborto.
Al di là comunque degli ulteriori dibattiti di oggi, il dato certo e fondamentale è che il voto alla Convenzione è stato favorevole.
L’International Disability Caucus (IDC) – definito nei mesi scorsi dal nostro sito come «la forma organizzativa che 70 associazioni internazionali, regionali, nazionali e locali si sono date per discutere in forma democratica le strategie da tenere durante i lavori per la stesura della Convenzione» – ha voluto subito congratularsi «con tutti i governi e le organizzazioni della società civile coinvolte nei negoziati per la Convenzione, adottata dopo cinque anni di lavoro».
Il contributo dell’IDC è stato importante nella stessa giornata di oggi, con due interventi particolarmente incisivi che hanno ancora una volta positivamente coinvolto nella partecipazione i rappresentanti della società civile.
«Il movimento italiano delle persone con disabilità e dei loro familiari – ha dichiarato dal canto suo Pietro V. Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) -saluta con estrema soddisfazione il fatto che il processo si sia concluso rispettando i tempi previsti. Finalmente le persone con disabilità del mondo possono sentirsi non solo degli emarginati».
La prossima tappa – anch’essa quanto mai attesa – è a questo punto quella della ratifica e implementazione da parte dei 192 Stati membri dell’ONU e quella dell’entrata in vigore della Convenzione la quale, vale la pena ricordarlo, scatterà dopo che almeno 20 Paesi avranno fatto proprio l’importante documento.
(S.B.)