Nei giorni scorsi, dunque, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha riconosciuto il diritto di alcuni bambini con disabilità delle scuole elementari sarde – ed esattamente di Cagliari – ad ottenere non solo l’aumento delle ore di sostegno illegittimamente tagliate, ma anche il risarcimento del danno subito per l’inadeguato numero di ore attribuito, nonostante la loro effettiva esigenza certificata (la Sentenza in oggetto, la n. 12040/2009, depositata il 30 novembre scorso, si può leggere integralmente cliccando qui).
Il giudice del TAR, infatti, non solo ha restituito in via d’urgenza l’insegnante di sostegno agli alunni aventi diritto, ma addirittura ha condannato il Ministero a risarcire i danni per il periodo di illegittima riduzione delle ore spettanti. Per la prima volta in Italia, inoltre, è stato riconosciuto il danno esistenziale anche ai genitori: il Ministero, infatti, è stato condannato a un risarcimento di 4.000 euro per ogni famiglia, oltre al pagamento delle spese processuali.
«I tribunali – dichiara Marco Espa, consigliere regionale della Sardegna e primo firmatario di un Ordine del Giorno per la sospensione degli effetti della Riforma Gelmini nell’isola – continuano dunque a dare ragione alle famiglie sarde e di tutt’Italia. Complimenti all’avvocato [Riccardo Caboni, N.d.R.] e alle famiglie per questa vittoria, fatta con loro grandi sacrifici, che apre una strada per tutti».
«Ora – continua Espa – intervenga anche la Corte dei Conti per colpire chi, ministro o funzionari ministeriali, ha sbagliato e chiedere la restituzione dei soldi che lo Stato deve giustamente versare come indennizzo alla famiglie a causa di questa sciagurata riforma. Continuo a chiedere che l’assessore Baire [Maria Lucia Baire, assessore regionale della Sardegna alla Pubblica Istruzione, N.d.R.] si schieri apertamente senza se e senza ma a sostegno degli alunni con disabilità che combattono (ed è assurdo, pazzesco, che i bambini con disabilità sardi siano costretti a questo), per il loro diritto all’istruzione che è un diritto alla vita. Annulli dunque, con un provvedimento unilaterale, l’accordo Stato-Regione da lei sottoscritto, bloccando gli effetti della Riforma Gelmini in Sardegna».
«Da parte nostra – conclude il consigliere regionale – presenteremo nel prossimo Collegato alla Finanziaria in discussione in Consiglio Regionale un emendamento per la costituzione di un fondo regionale per l’assistenza legale alle famiglie. I ricorsi al TAR costano e molte famiglie non possono permetterseli. Se quindi la giustizia dev’essere giusta, i diritti vanno sostenuti, in attesa che la famigerata riforma venga abbandonata». (S.B.)