«Almeno per adesso – scrive Salvatore Nocera, prendendo spunto da un precedente intervento da noi pubblicato – mi sembra francamente difficile ottenere il riconoscimento del tiflologo, poiché ancora non è stato seriamente realizzato il profilo degli assistenti per l’autonomia delle persone con minorazione della vista e, su un altro versante, i docenti di sostegno hanno una scarsissima preparazione polivalente, ciò che penalizza fortemente gli alunni e gli studenti con minorazione della vista»
Nel ringraziare Gianluca Rapisarda per avere citato su queste stesse pagine la Memoria presentata dalla FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie) alle Commissioni Riunite del Senato che stanno esaminando le Proposte di Legge sull’assistente all’autonomia e alla comunicazione, oltre ad avere direttamente invitato chi scrive [Salvatore Nocera] e il presidente della stessa FISH Falabella a sostenere la proposta dell’istituzione del tiflologo*, desidero esprimere qualche mia riflessione su tale tema.
Mi sembra francamente difficile, almeno per adesso, ottenere il riconoscimento del tiflologo, poiché ancora non è stato seriamente realizzato il profilo degli assistenti per l’autonomia delle persone con minorazione della vista e dell’insegnante di sostegno. Infatti, dei primi ancora manca tutto, e dubito che gli emendamenti sulla questione proposti dalla FISH vengano recepiti, data l’impostazione del Testo Unificato in esame, mentre rispetto ai docenti di sostegno, essi hanno una scarsissima preparazione polivalente che penalizza fortemente gli alunni e gli studenti con minorazione della vista. Quella preparazione, pertanto, andrebbe fortemente approfondita, portando a due anni l’attuale specializzazione polivalente.
Questi due problemi mi sembrano prioritari rispetto al tiflologo, figura che mi sembra da collegare strettamente all’Istituto Augusto Romagnoli di Roma, che potrebbe assumere un ruolo importante. Se esso, infatti, avesse un riconoscimento governativo anche come scuola di specializzazione post-laurea, potrebbe effettuare master che sostanzierebbero i contenuti della preparazione di un tiflologo. Ciò potrebbe avvenire anche tramite una convenzione con le Università, ma tutto ciò mi sembra che potrebbe essere facilitato qualora l’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) ritenesse questo progetto prioritario.
*La tiflologia è la scienza che studia le condizioni e le problematiche delle persone con disabilità visiva, al fine di indicare soluzioni per attuare la loro piena integrazione sociale e culturale.
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