Si è svolta al Sestriere la terza edizione della scuola di sci per persone con disabilità, esperienza unica di sport, inclusione e pura emozione, che grazie all’Associazione Freewhite Sport Disabled, guidata dal maestro Gianfranco Martin, ha reso lo sci un’opportunità senza limiti per ieci persone con disabilità. A raccontare come è andata è Maria Rosaria Ricci, promotrice dell’iniziativa, nell’àmbito del suo progetto “Sviluppa e Potenzia le Proprie Abilità”
Dal 25 gennaio al 1° febbraio scorsi si è svolta la terza edizione della scuola di sci per persone con disabilità al Sestriere (Torino), un evento che, anno dopo anno, si consolida come un’esperienza unica di sport, inclusione e pura emozione. Grazie all’Associazione Freewhite Sport Disabled, guidata dal maestro Gianfranco Martin, olimpionico e Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana – lo sci è diventato un’opportunità senza limiti.
L’iniziativa è nata da un’idea di chi scrive [Maria Rosaria Ricci], giornalista pubblicista e autrice del libro autobiografico Abilmente: il coraggio di non arrendersi, volume che fin dalla sua prima presentazione, nel gennaio 2018, ha accompagnato il progetto Sviluppa e Potenzia le Proprie Abilità, nato con l’obiettivo di promuovere attività inclusive e di potenziamento delle capacità delle persone con disabilità, in stretta collaborazione con alcuni volontari dell’Unitalsi Napoli.
Grazie alla vendita del libro e al sostegno di aziende e fondazioni, il progetto ha potuto consentire iniziative di grande impatto, come l’ippoterapia e i viaggi a Lourdes, oltre appunto alla scuola di sci del Sestriere, diventata un appuntamento fisso e atteso con trepidazione da dieci sciatori con disabilità, che per mesi sognano di tornare su quelle piste innevate.
La scelta del Sestriere non è stata casuale. Fin dal primo momento in cui l’ho conosciuto e ho scoperto che il maestro Gianfranco Martin rendeva lo sci accessibile a tutte le disabilità, ho capito che non avrei mai voluto viverlo da sola. Sarebbe stato un peccato non condividerlo con i miei “folli amici speciali”. Sarebbe stato come custodire un tesoro gelosamente, negando ad altri la possibilità di provare qualcosa di meraviglioso. Volevo insomma che anche loro, come me, provassero l’ebbrezza di sciare, sperimentando la velocità e il vento che, con infinita delicatezza, accarezza il viso. Emozioni e sensazioni che io stessa provo ogni volta.
Sciare per me è pura libertà. Amo la neve più di qualsiasi altra attività sportiva. Mi affascina la sensazione di appartenenza, quel momento in cui la mia “diversità” si fonde con quella dei miei amici che sciano in piedi e, con il loro entusiasmo, mi trasmettono energia e passione. Ma ciò che mi colpisce di più è la loro disponibilità a mettersi al servizio degli altri, in modo autentico e concreto
Fondamentale è il supporto dei volontari, undici persone straordinarie, che ogni anno rendono possibile questa esperienza, regalando una settimana indimenticabile ai partecipanti. Grazie a loro ho imparato che il vero volontariato è un atto di cura profonda e disinteressata. Non è solo aiuto materiale, ma un gesto d’amore puro, fatto con passione e senza aspettarsi nulla in cambio. Quando penso alla loro dedizione, i miei occhi si riempiono di gioia ed emozione. È grazie a loro che trovo la forza di dare ciò che posso, nel mio piccolo. Ed è grazie a loro che sono riuscita a organizzare la terza edizione della scuola di sci al Sestriere. Insieme a chi guarda alla disabilità con occhi nuovi, come parte di una normalità senza barriere, abbiamo realizzato qualcosa di straordinario.
La terza edizione della scuola di sci per persone con disabilità è stata dunque resa possibile grazie alla grande disponibilità degli accompagnatori, che con pazienza e dedizione affiancano gli sciatori, garantendo loro sicurezza e supporto. Ogni anno, questa esperienza si arricchisce di nuovi momenti indimenticabili, diventando sempre più intensa e significativa.
Ma il progetto Sviluppa e Potenzia le Proprie Abilità non si ferma qui: continua infatti a far sognare, a crescere e a offrire opportunità concrete di sport e inclusione, dimostrando che la vera libertà non sta nell’assenza di limiti, ma nella volontà di superarli insieme.
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