La Commissione Europea lo sancisce: i siti web devono essere accessibili alla fonte

di Roberto Scano
«Gli Accessibility Overlay o altri strumenti che non garantiscono che il sito web stesso soddisfi i criteri dettagliati dello standard non sono una soluzione appropriata. È meglio risolvere i problemi di accessibilità alla fonte»: questa frase presente nel sito web della Commissione Europea dedicato alle disposizioni per l’accessibilità, sancisce definitivamente che gli “Accessibility Overlay” (letteralmente “sovrapposizioni di accessibilità”) non sono soluzioni idonee per la conformità

Accessibilità dei siti«Gli Accessibility Overlay o altri strumenti che non garantiscono che il sito web stesso soddisfi i criteri dettagliati dello standard non sono una soluzione appropriata. È meglio risolvere i problemi di accessibilità alla fonte»: questa frase presente nel sito web della Commissione Europea dedicato alle policy per l’accessibilità, sancisce definitivamente che gli Accessibility Overlay (letteralmente “sovrapposizioni di accessibilità”) non sono soluzioni idonee per la conformità.

Nello specifico, il testo prodotto dalla Commissione Europea tradotto in italiano è il seguente: «I requisiti giuridici di accessibilità nell’Unione Europea si basano sui criteri tecnici specificati nella norma europea armonizzata EN 301 549 v3.2.1. […] Gli Accessibility Overlay, o qualsiasi altro strumento che non garantisca che il sito web stesso soddisfi i criteri dettagliati dello standard, non sono una soluzione appropriata. È meglio risolvere i problemi di accessibilità alla fonte.Un’altra buona pratica consiste nel fornire un feedback sui problemi di accessibilità a coloro che sviluppano o gestiscono strumenti digitali, per garantire che i responsabili imparino a conoscere l’accessibilità digitale ed evitare problemi futuri. E per garantire che i siti web siano realmente accessibili, è importante coinvolgere sempre le persone con disabilità nei test.
Il Forum Europeo sulla Disabilità, gli utenti con disabilità e molti esperti in materia di accessibilità hanno espresso preoccupazione per l’uso degli Accessibility Overlay. Per maggiori informazioni si può fare riferimento a Dichiarazione comune del FES e dell’IAAP; Articolo di The A11Y project; Scheda informativa sugli overlay sottoscritta da quasi 900 esperti di accessibilità».

Si può quindi ribadire a questo punto, ove non fosse ancora chiaro, quanto ho avuto modo di scrivere già dal 2021 e che ho ribadito successivamente anche su queste pagine, ovvero che nessuno strumento automatizzato garantisce la conformità alle vigenti normative in tema di accessibilità, nonché il fatto che per garantire siti web siano realmente accessibili, è importante coinvolgere sempre le persone con disabilità nei test.
E attenzione, infine, anche in relazione alla Direttiva Europea sull’Accessibilità (European Accessibility Act) di ormai prossima attuazione, oltreché per qualsiasi altra normativa vigente in tema di accessibilità digitale e discriminazione: non solamente gli Accessibility Overlay non sono la soluzione, ma, in alcuni casi, possono diventare un ulteriore potenziale problema.

Roberto Scano
Avviato già da qualche anno sulle pagine di «Superando.it», lo spazio fisso Il digitale accessibile è firmato da Roberto Scano, che da oltre vent’anni si occupa di accessibilità informatica, ossia dal 2002, anno in cui entrò nel W3C (World Wide Web Consortium), come rappresentante dell’IWA (International Web Association), partecipando allo sviluppo delle WCAG 2.0 (Web Content Accessibility Guideline), le Linee Guida per l’accessibilità dei siti web. Nel corso degli anni si è occupato del tema dell’accessibilità anche in àmbito normativo, supportando la nascita della cosiddetta “Legge Stanca” (Legge 4/04: “Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici”), in materia di accessibilità ICT (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) e avviando iniziative a livello nazionale, per diffondere il tema dell’accessibilità “by design”. Attualmente presiede l’Associazione dei Professionisti Web IWA e le Commissioni UNI dedicate alle professionalità digitali e all’accessibilità digitale. Svolge inoltre l’attività di consulente per aziende e Pubblica Amministrazione.
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