«Insegnanti di sostegno si diventa, attraverso lo studio e la formazione, ma – sottolineano dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) – anche grazie alla testimonianza di chi conosce da vicino la disabilità»: proprio per questo, dunque, la stessa AIPD ha ben volentieri accettato l’invito dell’Università Europea di Roma a tenere una lezione partecipata per i futuri insegnanti di sostegno, ciò che è accaduto in occasione della rrecente Giornata Mondiale della Sindrome di Down
«Insegnanti di sostegno si diventa, attraverso lo studio e la formazione, ma – sottolineano dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) – anche grazie alla testimonianza di chi conosce da vicino la disabilità»: proprio per questo, dunque, la stessa AIPD ha ben volentieri accettato l’invito dell’Università Europea di Roma a tenere una lezione partecipata per i futuri insegnanti di sostegno, ciò che è accaduto il 21 marzo, in occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Down.
Il presidente dell’Associazione Gianfranco Salbini, dunque, insieme al responsabile dello Sportello Autonomia dell’AIPD Nazionale, Francesco Cadelano, hanno incontrato gli studenti del corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità (IX ciclo), diretto dal docente Gianluca Amatori, nell’àmbito dell’insegnamento di Pedagogia e Didattica Speciale nelle Disabilità Intellettive, condotto dalla professoressa Roberta Rosa.
In tutto, tra insegnanti e futuri insegnanti, hanno preso parte all’incontro circa 650 persone, fornendo un riscontro del tutto positivo, in termini di attenzione e di interesse.
«La lezione – commenta Gianfranco Salbini – ha rappresentato un’opportunità importante per condividere la mia esperienza personale e il lavoro svolto in 46 anni dalla nostra Associazione. Raccontare il mio percorso, come padre di una figlia con sindrome di Down, è stato il punto di partenza per mostrare concretamente come, nel tempo, siano cambiate le prospettive e i diritti delle persone con disabilità intellettiva, dalla scuola al lavoro fino alla vita indipendente. Una storia che la nostra Associazione cerca sempre di ricordare, per non dimenticare come eravamo e come siamo diventati e come, ancora, potremo diventare, migliorando sempre la qualità della partecipazione delle persone con sindrome di Down alla vita sociale».
«Di fronte a insegnanti e futuri docenti di sostegno – aggiunge -, insieme al dottor Cadelano, abbiamo riflettuto su come abbattere i pregiudizi e gli stereotipi ancora troppo diffusi. È fondamentale che chi si occupa o si occuperà di formazione e soprattutto di sostegno scolastico, comprenda non solo l’aspetto tecnico e didattico, ma soprattutto il valore della relazione umana, empatica e rispettosa delle unicità di ogni studente».
A proposito poi del tema, assai dibattuto, del sostegno scolastico e della formazione degli insegnanti a questo dedicati, «credo che le Associazioni come l’AIPD – ha concluso Salbini – abbiano un ruolo cruciale nell’affiancare e supportare gli insegnanti, offrendo strumenti concreti per affrontare al meglio le sfide educative e favorire una reale inclusione. Solo infatti attraverso una stretta collaborazione tra famiglie, scuola e realtà associative possiamo costruire una società in cui ogni persona con disabilità sia riconosciuta per il proprio valore e le proprie potenzialità».
Dal canto suo, Francesco Cadelano ha voluto porre l’attenzione su come sia importante «riuscire a “vedere” le persone con sindrome di Down con occhi diversi, persone che non hanno una malattia, non sono degli eterni bambini, non sono tutti uguali, che sanno di avere una disabilità e che vivono la propria sessualità come tutte le altre persone». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: ufficiostampaaipd@gmail.com.
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