La neve, le iscrizioni e il sostegno

a cura di Salvatore Nocera*
Deriva da una recente Nota Ministeriale - emanata dopo le eccezionali nevicate che hanno interessato all'inizio di febbraio numerose Regioni d'Italia - la deduzione che qualora un alunno venga tardivamente certificato in situazione di disabilità, non gli si possa vietare la nomina - sia pur tardiva - dell'insegnante di sostegno, motivandola con il fatto che ormai «i termini sono scaduti». In quella nota, infatti, si parla chiaramente di carattere «ordinatorio e non perentorio» del termine di scadenza delle iscrizioni

Bimbo in carrozzina entra a scuolaIl Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha emanato il 22 febbraio scorso  la Nota Protocollo n. 992/12, con la quale ha consentito alle scuole interessate dalle eccezionali nevicate di quest’anno di prorogare di alcuni giorni la data ultima delle iscrizioni degli alunni.
A tal proposito, riteniamo importante soprattutto la seguente affermazione: «[…] è utile ricordare che il termine di scadenza delle iscrizioni non ha carattere perentorio, ma ordinatorio, in quanto è predisposto in funzione della successiva programmazione degli organici».

Dall’affermazione del Ministero da noi riportata, deriva a nostro avviso che qualora un alunno venga tardivamente certificato in situazione di disabilità, non gli si possa vietare la nomina – sia pur tardiva – dell’insegnante per le attività di sostegno, motivandola con il fatto che «ormai i termini sono scaduti».
Infatti, essendo queste segnalazioni necessarie ai fini della formulazione dell’organico, anche se pervenute in ritardo, esse danno comunque diritto alla nomina, sia per l’anno successivo, sia per lo stesso anno in corso, pur tenendo conto, in quest’ultimo caso, che ci si dovrà accontentare del personale che il Dirigente riuscirà a trovare libero in quel momento.

*Vicepresidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). Responsabile del Settore Legale dell’Osservatorio Scolastico dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down). Il presente testo riadatta una scheda già pubblicata nel sito dell’AIPD, per gentile concessione.

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