La solitudine dei caregiver

Verrà presentato oggi, 15 aprile, a Milano, il numero di aprile di «VITA magazine», interamente dedicato a “La solitudine dei caregiver”, volume in cui si dà grande rilievo alle storie dei/delle caregiver, coivolgendo esperti ed esperte del settore, intervistando la Ministra per le Disabilità e proponendo un panorama dei servizi più innovativi messi in campo dal Terzo Settore in questo àmbito. E infine anche interviste a scrittori, artisti, sceneggiatori che hanno messo la cura dell’altro al centro della loro opera

Numero monografico di «Vita» sui caregiverSarà interamente dedicato a La solitudine dei caregiver il numero di aprile di «VITA magazine» che verrà presentato nel pomeriggio di oggi, 15 aprile (ore 18), nel corso di un evento pubblico che si terrà a Milano (Sala Liberty Il Treno, Via San Gregorio, 46).
«In Italia i caregiver familiari sono più di 7 milioni, per il 60% donne. In prospettiva aumenteranno. È un destino che ci attende tutti: prenderci cura dei nostri padri e delle nostre madri quando “diventeranno piccoli”. Solitudine, disorientamento, stanchezza, impotenza sono dimensioni che i caregiver sperimentano quotidianamente: tutto quel bianco nella bellissima copertina firmata da Magda Azab lo restituisce in maniera impattante», spiega la giornalista Sara De Carli in un articolo di presentazione del numero monografico.

L’opera è articolata in tre capitoli. Il primo di questi sarà dedicato alle storie. Sono cinque le famiglie che hanno deciso di raccontare la propria quotidianità. Cinque testimonianze molto diverse tra loro per età dei protagonisti e delle protagoniste e per il tipo di relazione che li/le lega.
Si va dalla cosiddetta “generazione sandwich” (ossia le donne impegnate sia nella cura di figli adolescenti che di persone anziane) «al giovane caregiver, dal genitore a cui la nascita di un figlio con una disabilità complessa ha cambiato la vita fino a chi si prende cura di qualcuno avendo lui stesso bisogno di cura. Le difficoltà quotidiane si toccano con mano, i buchi del sistema pure. Il tempo per sé è la risorsa che più manca, l’amore la ricchezza più grande», racconta sempre De Carli.
C’è poi la storia dei Terconauti, due fratelli divenuti influencer sui social, quella di Margherita Tercon, sorella e caregiver di Damiano, un giovane nello spettro autistico, che si raccontano in chiave ironica. La vita da grandi, il film di diretto da Greta Scarano, attualmente al cinema, è ispirato al loro libro autobiografico Mia sorella mi rompe le balle. Una storia di autismo normale (Mondadori, 2020).
Si parlerà inoltre della Legge che dovrebbe introdurre specifiche tutele per loro, giacché in Italia, pur avendo conseguito un primo riconoscimento formale con la Legge 205/17 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020) e un modesto fondo dedicato, non hanno ancora una norma nazionale che disciplini la materia.
In merito a questo profilo, nel magazine viene riportata l’indicazione della misura ritenuta più urgente da portare alla politica secondo il parere espresso da venti esperti ed esperte del settore appositamente interpellate sulla questione. Risposte che la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli ha commentato in un’intervista inclusa nella monografia.

Il secondo capitolo è dedicato quindi a “curare chi cura” e propone un panorama dei servizi più innovativi messi in campo dal Terzo Settore in questo campo. Spiega De Carli: «I caregiver ancora troppo spesso navigano senza bussola, lasciati soli ad orientarsi tra i tanti bisogni e i servizi esistenti. La cura di sé, in particolare, diventa quasi un lusso. L’innovazione? Sta nei dettagli: collocando lo sportello informativo dentro un mercato rionale; portando lo psicologo sulla strada, con un pullmino; chiamando in aiuto dei mediatori culturali. C’è chi fa leva sulla musica, chi sul camminare insieme, chi usa dei visori e chi ha inventato un palinsesto per la tv».

L’ultimo capitolo, infine, ospita delle interviste a scrittori, artisti, sceneggiatori che hanno messo la cura dell’altro al centro della loro opera: Daniele Mencarelli, Emma Ciceri, Roy Chen, Luca Doninelli, Ilaria Turba, Mariapia Veladiano, Fosco e Sirio Bertani. «Interviste sorprendenti, in cui i caregiver possono rileggere i loro gesti di cura e trovare nell’arte una forma di resistenza esistenziale», conclude De Carli. (Simona Lancioni)

A questo link è disponibile il programma dettagliato dell’evento di presentazione del numero monografico a Milano. Il presente contributo è già apparso nel sito di Informare un’H – Centro “Gabriele Giuntinelli” di Peccioli (Pisa) e viene qui ripreso, con minimi riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.
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